giovedì,Marzo 28 2024

Taurianova, la 36enne affetta da Sla è ancora senza assistenza

Per Ionele Sabina dopo 4 mesi nulla è cambiato. L'appello del marito: «Ha bisogno di assistenza continua e non posso permettermela»

Taurianova, la 36enne affetta da Sla è ancora senza assistenza

Continua l’odissea di Ionele Sabina Radu, la 36enne di Taurianova che da tre anni è costretta in un letto a causa della Sla, che l’ha colpita nel fiore degli anni, strappandole il sorriso e intaccando la serenità della sua famiglia. A prendersi cura di lei, con amore e dedizione, il marito Sergio Carrozza e il figlio 17enne. Ma purtroppo, in questa complicata situazione, l’affetto dei suoi cari non basta. Ionele Sabina ha bisogno di assistenza h24 e di sussidi economici per le costose cure mediche, e proprio per queste mancanze il marito rivolse il suo primo appello alle Istituzioni proprio attraverso la nostra testata. Ma a distanza di quattro mesi, poco o nulla è cambiato.

«Da parte del Comune – ha spiegato il marito – mi vengono offerte esclusivamente cinque ore di assistenza al giorno, con personale qualificato. Questo tipo di assistenza però, non è sufficiente, dal momento che viene effettuata dal lunedì al venerdì, dalle 8 alle 20, mancando completamente il sabato, la domenica e i festivi. Dopo l’appello su Ilreggino.it, è finalmente uscito il bando Fna, per le iniziative in sostegno delle persone in condizione di disabilità grave e/o non autosufficienti, la cui scadenza era fissata al 6 giugno.

A tal proposito, chiedo a chi di competenza che vengano immediatamente stilate le graduatorie e quindi stanziati i fondi. Dal bando di un anno e mezzo fa siamo stati esclusi e ancora non so per quale motivo, mentre ancora ci tocca aspettare i nuovi esiti. Purtroppo non mi posso permettere un’ulteriore attesa, perché la patologia di mia moglie sta galoppando speditamente.

Da solo non posso gestire la situazione, perché un Oss chiede molto, 10 euro all’ora, ben oltre le mie possibilità economiche e Ionele ha bisogno di continua assistenza domiciliare. Nel frattempo è uscito anche il bando per i caregiver, del quale allo stesso modo attendiamo ancora i relativi conteggi. Intanto, sono stato costretto a mie spese a effettuare lavori in casa per adeguarla, contraendo prestiti».

Oltre ai problemi economici, Sergio evidenzia anche quelli relativi al piano terapeutico in clinica, «che è stato fatto per un solo anno. Una volta dimessa mia moglie ha perso il posto della riabilitazione e ho dovuto attendere due mesi per richiedere un nuovo piano, che anziché un anno è durato solo sei mesi. Di conseguenza, durando di meno il percorso fisioterapico, ha comportato un peggioramento delle già precarie condizioni di salute di mia moglie. Dal momento che ha perso il posto in graduatoria, sono stato costretto ad accompagnarla a Mistretta, in Sicilia e lo spostamento genera un ulteriore problema. Abitiamo infatti, al terzo piano, senza ascensore, mentre il monte scale genera in mia moglie uno stato di panico, per cui non può utilizzarlo. Visto che non mi è possibile contrarre un mutuo per installare un ascensore, ho dovuto assumere un cittadino marocchino per aiutarmi a trasportarla giù per le scale».

Carrozza ha poi evidenziato che «il fisiatra che ha eseguito il piano terapeutico, non ha rispettato la prescrizione del medico neurologo esperto in Sla. Infatti, invece di prescrivere tre sedute di logopedia alla settima, ne ha esclusivamente indicata una. Lo stesso fisiatra avrebbe dovuto inserire poi, ben quattro sedute di fisioterapia alla settimana, mentre ha pensato di metterne soltanto tre. Mi chiedo pertanto, per quale motivo è stata presa questa ingiusta decisione, che non ha per niente rispettato le indicazioni del neurologo, che ne aveva consigliato un preciso e ragionevole percorso terapeutico. Per quanto riguarda la riabilitazione e la logopedia, il centro convenzionato si trova a Taurianova, ma purtroppo essendo anche l’unico sul territorio ha delle liste di attesa molto lunghe».

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