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Non dazi ma penali per chi utilizza professionisti sanitari dal Paese caraibico e non si attiene alle ferree regole decise dagli Usa. I guai li annuncia direttamente il ministero degli Esteri con una nota dello scorso 8 settembre che aggiorna le Regioni: «Medici cubani impiegati nei sistemi sanitari regionali italiani». Fin qui tutto bene, il fatto è che la nota illustra un aggiornamento sulla normativa sanzionatoria statunitense che suona come un’invasione di campo ma tant’è: la burocrazia avvisa tutti su carta intestata della Presidenza del Consiglio dei ministri. Per la Calabria una tegola bella grossa che ondeggia paurosamente sul futuro di una sanità spolpata dal piano di rientro che proprio grazie alla presenza dei medici cubani ha trovato il modo di tenere in vita reparti che altrimenti sarebbero stati chiusi. Parola di Roberto Occhiuto, governatore (e commissario alla sanità) uscente che, in campagna elettorale, ha promesso l’assunzione di altri 500 medici grazie all’accordo con il regime.
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