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Un’équipe integrata tra Comune e Unità di valutazione multidimensionale dell’Azienda sanitaria provinciale reggina per ascoltare i bisogni delle persone fragili e redigere un piano personalizzato che integri gli interventi sociali con quelli socio-assistenziali.  L’equipe integrata socio sanitaria (Eiss) avrà sede a Reggio presso il bene confiscato in via Diana, non più destinato ad ospitare il mai pienamente decollato ufficio di Giustizia riparativa, Mandela’s office.

La firma

Sottoscritto nel salone dei lampadari Italo Falcomatà di palazzo San Giorgio a Reggio il protocollo di intesa tra Metrocity, Comune e Asp che colmerà finalmente una lacuna dei progetti individuali per le persone fragili finalizzati a garantire l’accesso a servizi essenziali. Ad apporre la firma il sindaco metropolitano, Giuseppe Falcomatà, e la direttrice generale dell’asp, Lucia Di Furia.

Attenzione alle fragilità

«Le fragilità avranno riferimento più strutturato in questa sede che riteniamo significativo sia in un bene confiscato. Stiamo lavorando ormai da tempo ormai che completare delle azioni che daranno altre risposte. Riapriremo i Ricoveri Riuniti per l’assistenza agli anziani con l’ambizione di associare all’impegno assistenziale quello sociale. Lavoriamo anche per fare vedere nuovamente la luce al Dopo di noi di Catona. Queste azioni, unitamente al protocollo odierno, ci rendono orgogliosi di rendere il nostro territorio più attento ai più fragili», ha sottolineato il sindaco metropolitano, Giuseppe Falcomatà.

Lavoro di squadra e di sintesi

«L’azienda sanitaria provinciale deve lavorare in integrazione con gli ambiti. Oggi, dunque, superiamo una mancanza con un’attività di concerto con gli ambiti rispetto alla quale abbiamo già avviato sperimentazioni interessanti proprio per l’assistenza sociosanitaria e socio-assistenziale con i progetti di vita. Questa sigla oggi rafforza questo lavoro di sintesi e di squadra con la messa a disposizione da parte del Comune di una struttura che peraltro è di fronte alla sede principale dell’azienda sanitaria. Ci sarà un’équipe che prenderà in carico le fragilità, evitando duplicazioni o carenze. Dunque non si tratta di un servizio specifico ma di servizi integrati in base ai bisogni», così la direttrice generale dell’asp, Lucia Di Furia.

Appello alla cittadinanza

Presente tra gli altri anche l’assessore comunale al Welfare Lucia Nucera: «Le fragilità a livello sociale e a livello sanitario avranno risposte integrate e più efficaci. Un’apposita equipe sarà disponibile tutti i giorni per ascoltare. Per noi è un momento veramente storico, fermo restando che occorre sensibilizzare la cittadinanza a frequentare questi luoghi e a frequentare le Politiche sociali, i poli per far per parlare con noi e consentirci di capire quali siano le esigenze e come poterci rendere utili».

Sono intervenuti anche i dirigenti del Settore Welfare e Politiche sociali di Comune e Città Metropolitana di Reggio, rispettivamente Francesco Barreca e Francesco Macheda. La direttrice amministrativa dell’Asp Maddalena Berardi, la responsabile del coordinamento funzionale e gestionale Integrazione Socio Sanitaria per le Disabilità Complesse Fortunata Tripodi, per il settore del Comune Andrea Canale e il portavoce del Terzo Settore Calabria, Pasquale Neri.

L’Equipe Integrata Socio-Sanitaria

Il protocollo contempla l’istituzione dell’Equipe Integrata Socio-Sanitaria (denominata Eiss) a disposizione della quale il Comune di Reggio Calabria mette a disposizione, quale sede istituzionale, il bene confiscato alla criminalità organizzata completo di arredi e funzionale allo scopo, tenendo a suo carico le utenze.

Il protocollo intende «promuovere la programmazione coordinata e integrata e la gestione associata al fine di realizzare il sistema integrato di interventi e servizi sociali di cui alla L.328/2000. Esso è finalizzato a promuovere un insieme di diritti, di garanzie e di opportunità volte allo sviluppo e al benessere della comunità locale e al sostegno dei progetti di vita delle persone e delle famiglie.

Sviluppare il livello di efficacia, qualità, efficienza, equità dei servizi e promuovere la flessibilità e la personalizzazione degli interventi nel rispetto dei bisogni delle persone e delle loro famiglie. Accrescere le potenzialità per l’integrazione tra i servizi e gli interventi sociali e le altre attività del Comune e rafforzare la collaborazione interistituzionale, valorizzando il ruolo degli enti locali. Garantire l’integrazione in un’ottica di rete tra i servizi socio assistenziali e quelli socio-sanitari e promuovere l’integrazione delle politiche sociali con le politiche educative, formative, del lavoro, culturali, urbanistiche ed abitative».

Gli ambiti territoriali sociali

In premessa è specificato che l’Asp di Reggio Calabria, «al fine di pianificare, programmare e gestire in maniera integrata i servizi e gli interventi sociali e socio-sanitari relativi a tutte le aree di intervento, ha già siglato, con ciascuno dei Comuni Capofila degli Ambiti Territoriali Sociali – Ats sopra menzionati, un Protocollo d’intesa. Questo si inserisce all’interno della cornice istituzionale descritta nell’Accordo di Programma quale atto di adozione dei Piani di Zona 2021-2023, approvati dagli stessi Comuni Capofila». Unitamente a quello di Reggio, gli Ambiti Territoriali Sociali afferenti al territorio metropolitano sono Caulonia, Locri, Melito di Porto Salvo, Villa San Giovanni, Taurianova, Polistena e Rosarno.

Il Protocollo d’intesa consentirà di pianificare e programmare in maniera integrata i servizi e gli interventi sociali e socio-sanitari relativi a tutte le aree di intervento.

Gli obiettivi

«Sperimentare e strutturare la metodologia operativa in ambito sociale e socio-sanitario basata sulla realizzazione dei progetti personalizzati. Attuare le politiche e le strategie operative socio-sanitarie con azioni finalizzate all’integrazione degli interventi sanitari e sociali, attraverso un approccio unitario e organico per la gestione della presa in carico nell’ambito dei diversi finanziamenti regionali, nazionali ed europei, indirizzati alla popolazione maggiormente a rischio socio sanitario, ai nuclei in condizioni di fragilità sociale e sanitaria, alle persone con disabilità complesse, per promuovere attivamente i pieni e completi diritti di cittadinanza ed integrità della persona».

I progetti personalizzati

«Tenuto conto della complessità dei bisogni, delle nuove fragilità e della crescente vulnerabilità correlata a tutte le aree di intervento, la metodologia operativa disciplinata per i Progetti personalizzati è estesa alla presa in carico integrata realizzata dai servizi socio-sanitari che richiede un approccio trasversale alla gestione dei cittadini e delle persone più deboli che presentano bisogni sociali e sanitari complessi, privilegiando la definizione di piani individuali integrati, volti anche ad evitare e/o ritardare l’istituzionalizzazione del soggetto fragile e che gravano sui diversi finanziamenti regionali, nazionali ed europei».