Dall’Aspromonte al mare: l’Area Grecanica si riscopre set cinematografico naturale
Paesaggi incontaminati, borghi ricchi di storia e tradizioni millenarie: la punta sud dello stivale aspira a diventare il palcoscenico ideale per il racconto sul grande schermo. Un'opportunità concreta da incentivare
L’Area Grecanica Reggina, con i suoi paesaggi incantati, i borghi antichi e la natura selvaggia, fra le sue innate potenzialità, si sta affermando come una delle mete più suggestive per le produzioni cinematografiche e documentaristiche. Una terra che, grazie alle sue bellezze naturalistiche, storiche e paesaggistiche, si presta a diventare un luogo privilegiato per il racconto cinematografico, in cui le scenografie naturali si trasformano in veri e propri set a cielo aperto.
La Biennale del Cinema di Venezia parla anche… grecanico
Negli ultimi anni, diversi progetti hanno scelto l’Area Grecanica come location d’eccezione, rivelando le potenzialità di un territorio che possiede tutti gli elementi per catturare l’immaginario degli spettatori. Tra i casi più recenti e significativi, spicca il film “Basileia”, diretto da Isabella Torre, che ha portato alla ribalta anche il borgo abbandonato di Roghudi Vecchio, un luogo dove la storia si fonde con il mito e la leggenda.
Roghudi Vecchio, incastonato tra le montagne dell’Aspromonte, è stato scelto come ambientazione per questo film, presentato in questi giorni alla prestigiosa Biennale del Cinema di Venezia del 2024. “Basileia” racconta di un archeologo e dei suoi assistenti alla ricerca di un antico tesoro, ma il ritrovamento scatena eventi soprannaturali che sconvolgono la vita di un villaggio montano. Le riprese, effettuate tra nebbie fitte e rocce scoscese, hanno reso questo borgo semi-abbandonato uno scenario perfetto per narrare una storia sospesa tra realtà e fantasia.
La scelta di Roghudi Vecchio non è casuale: questo borgo, abbandonato dagli abitanti dopo le alluvioni del 1971, rappresenta simbolicamente la lotta per la rinascita di un luogo che custodisce secoli di storia e tradizioni. Oggi, grazie a due finanziamenti significativi, si sta investendo nel recupero del suo patrimonio storico e culturale, con interventi che mirano a restituire dignità e vita al borgo antico.
Il cinema, dunque, non è solo uno strumento di intrattenimento, ma diventa anche un mezzo potente di promozione e valorizzazione territoriale. La scelta di Roghudi per “Basileia” è un esempio eloquente di come l’arte possa contribuire a riscoprire e reinterpretare luoghi dimenticati, riportandoli alla ribalta attraverso nuove narrazioni.
Pentidattilo diventa un cartoon
Un altro esempio recente di come il territorio grecanico stia diventando un polo attrattivo per le produzioni artistiche – ma anche luogo che può creare ispirazione – è rappresentato dal cortometraggio animato “Dattilo”. Il progetto, nato dalla creatività del giovane reggino Claudio Quattrone, è ambientato nel borgo medievale di Pentedattilo, un luogo che ha affascinato il regista per la sua bellezza e il suo mistero. “Dattilo” racconta una storia d’amore immersa in un contesto magico, dove una montagna sembra avere il potere di trasformare l’amore degli abitanti in energia vitale. Quattrone, con questo progetto indipendente, ha voluto restituire a Pentedattilo una dimensione fiabesca e incantata, spesso offuscata dalle memorie tragiche legate alla Strage degli Alberti.
Interesse internazionale
La vocazione cinematografica dell’Area Grecanica non si ferma qui. Nel 2023, il comune di San Lorenzo è stato scelto come location per il film “Caravan”, un road movie diretto da Zuzana Kirchnerová e coprodotto da Italia, Repubblica Ceca e Slovacchia. Le riprese, sostenute dalla Calabria Film Commission, hanno trasformato il paesaggio rurale e le coste di San Lorenzo in un suggestivo percorso on the road, coinvolgendo anche gli abitanti locali nelle riprese. Senza dimenticare le immagini di “Aspromonte – La Terra degli Ultimi” in cui la bellissima Elisabetta Gregoraci – seppur imbruttita per interpretare Maria, la donna del brigante Don Totò di Africo – è immortalata farsi il bagno nel torrente Furria e nelle cascate di Puzzarrasti, vicino alla Rocca del Drago nel territorio di Roghudi.
Spot e documentari
Oltre al cinema, l’Area Grecanica ha visto crescere l’interesse anche da parte di importanti produzioni televisive. Uno dei più belli in assoluto, a detta dei tanti che hanno avuto modo di apprezzarlo, è sicuramente “Kalavrìa – la terra dei Greci di Calabria” di Davide Carbone, ma il numero dei prodotti realizzati in questo territorio è veramente elevato. Di recente, il regista Federico Gusso ha scelto il comune di Condofuri come set per un nuovo reportage documentaristico per i portali istituzionali regionali. Con la sua telecamera, Gusso ha catturato le bellezze nascoste di questo angolo di Calabria, tra cui il maestoso Castello dell’Amendolea e il borgo di Gallicianò, considerato l’ultimo baluardo delle tradizioni grecaniche. Questo reportage mira a valorizzare non solo le meraviglie naturali, ma anche l’eredità culturale di una terra che conserva ancora un legame profondo con le sue radici greche.
Protagonista indiscussa di una miriade di trasmissioni televisive è, da sempre, il borgo gioiello di Bova, capitale culturale dei greci di Calabria, che da sempre catalizza l’attenzione mediatica nazionale ed internazionale. Qui, nei primi anni 2000, è stato girato – tra le tante – il film “La Lettera” di Giovanni Veronesi con Vittoria Belvedere.
A confermare il fascino crescente dell’Area Grecanica come location cinematografica e documentaristica, è stato anche lo spot televisivo “Verso Sud”, prodotto dalla Regione Calabria con la regia di Giacomo Triglia. Le scene girate tra i calanchi di Palizzi – location scelta, ad esempio, anche per la videoclip di N.A.I.P. – e il borgo arroccato di Pentedattilo hanno mostrato al mondo la varietà e la bellezza mozzafiato di questi luoghi, contribuendo a creare un’immagine suggestiva e affascinante della Calabria come meta da scoprire.
Possibilità di sviluppo: perché crederci?
La valorizzazione dell’Area Grecanica rappresenta un’opportunità concreta per attrarre investimenti internazionali e favorire uno sviluppo turistico sostenibile, in linea con le tendenze globali che privilegiano le destinazioni autentiche e poco battute. Paesaggi incontaminati, borghi ricchi di storia e tradizioni millenarie offrono scenari unici per il cinema, che potrebbe essere il mezzo ideale per raccontare al mondo la bellezza e la particolarità di questi luoghi.
Incentivare la scelta dell’Area Grecanica come set cinematografico non solo rafforzerebbe la visibilità del territorio, ma creerebbe anche un circuito virtuoso capace di stimolare l’economia locale. Favorire, quindi, una politica di investimenti mirati nella valorizzazione del patrimonio naturale e culturale dell’Area Grecanica, oltre a sostenere la formazione di maestranze locali nel settore cinematografico, può trasformare il territorio in un vero e proprio hub creativo, capace di attirare registi e produttori da tutto il mondo, creando nuove narrazioni e offrendo nuove prospettive.
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