Reggio, scavi di piazza Garibaldi: la ditta Samoa Restauri subappalta alcuni lavori di completamento
Il settore Lavori Pubblici del Comune ha autorizzato l’affidamento della realizzazione di pavimentazione, demolizioni,scavo di sbancamento, trasporto e conferimento per un importo pari a quasi 80 mila euro. Intanto cantiere ancora in stallo
I lavori di completamento degli scavi di piazza Garibaldi, nel centro storico di Reggio Calabria, riprenderanno ma non sarà la stessa ditta che aveva iniziato a proseguire. La Samoa Restauri ha subappaltato alcune delle attività necessarie per il completamento all’impresa Aet srl. Intanto il cantiere è ancora in stallo.
Lavori fermi e i tempi della burocrazia
È dello scorso 9 ottobre la (ri)consegna dei lavori alla ditta appaltatrice Samoa Restauri dopo l’approvazione (27 settembre 2024) della perizia di variante resasi necessaria alla luce di quanto emerso durante la campagna scavi sospesa prima dell’estate.
Nonostante ciò il cantiere non è stato riattivato e dopo oltre un mese, il 13 novembre scorso la stessa ditta Samoa Restauri ha avanzato al Comune di Reggio una richiesta di subappalto all’impresa Aet srl per i lavori di realizzazione di pavimentazione, demolizioni, scavo di sbancamento, trasporto e conferimento per un importo pari quasi 80 mila euro, dei poco più di 195 mila euro previsti a titolo di incremento per finanziare le opere complementari oggetto della variante.
Il settore Lavori Pubblici dell’amministrazione comunale di Reggio Calabria ha autorizzato il subappalto dopo oltre due settimane, lo scorso 3 dicembre. Adesso potranno riprendere i lavori che l’assessore con delega specifica ai Patti per il Sud Carmelo Romeo, aveva annunciato come prossimi alla ripartenza, seppure nella settimana ormai terminata.
Insomma la città di Reggio, che avrebbe dovuto contare sull’area già consegnata, entro la fine dell’anno potrebbe assistere, almeno, alla ripresa delle attività.
Gli scavi archeologici
Tra le evidenze archeologiche emerse nel corso della campagna scavi spicca un tempio di età Augustea, forse di prima età Giulio Claudia, dunque dei primissimi decenni del I secolo d. C., rivenuto nell’area sacra della città antica.
Intercettate delle creste murarie, traccia di una fase precedente all’edificio di età romana. Recuperando materiali si potrebbe meglio definire il loro inquadramento cronologico e dunque saperne di più di quella fase precedente. La ripresa dei lavori, tuttavia, sarà principalmente finalizzata al completamento ossia, al restauro delle strutture e alla sistemazione dell’area in vista della fruizione collettiva. Terminati i lavori. Le indagini archeologiche si fermeranno, almeno per ora.
Al fine della messa in sicurezza e dell’apertura al pubblico, le opere complementari sono state dettagliate nelle determinazione del settore Lavori Pubblici del Comune di Reggio dello scorso settembre.
I nuovi spazi previsti nella variante
«Le recenti scoperte archeologiche hanno destato forte interesse in ambito scientifico e nella collettività oltre che un legittimo desiderio di fruizione e riappropriazione dello spazio urbano. A seguito di ciò, di concerto con la Direzione dei Lavori, si propongono interventi di riqualificazione che intendono costruire nuovi spazi e percorsi di piena fruibilità attorno alle evidenze archeologiche.
Gli aspetti che l’intervento affronta attengono all’accessibilità in termini di eliminazione o riduzione il più possibile delle barriere architettoniche con la creazione di camminamenti di accesso e di circolazione, alla costruzione di nuovi spazi di relazione intesi quali ambiti d’uso pubblico a margine dell’area di scavo mediante ripristino delle asole verdi e rifacimento di tratti di marciapiede.
In particolare si prevedono i seguenti interventi di riqualificazione: realizzazione di recinzione in acciaio completa di cancelletto pedonale di accesso, costituita da montanti in profilo quadrato, traverse e crociere e mancorrente in profilo speciale sagomato, da fissare a terra con annegamento in cordolo di calcestruzzo armato lungo l’intero margine dell’area archeologica; la creazione di rampe pedonali di accesso con sagomatura, compattazione, modellazione del terreno esistente e completamento in “terra stabilizzata” o “terra solida” completa di opere di contenimento in tavolato e pali di legno; realizzazione di parapetti di rampe e percorsi interni all’area con staccionata, tipologia a croce di Sant’Andrea, con pali in legno di castagno decorticati; sistemazione di tratto di marciapiede comunale con mattonelle di calcestruzzo vibrocompresso su sottostante massetto e malta di allettamento oltre cordoli in pietra reggina; posa di ghiaietto per aree pedonali e terrazzi; ripristino area a verde, rettifica quote, realizzazione cordolature, compattazione terre e semina a prato».
L’appalto e i fondi
“Interventi di messa in sicurezza degli scavi per la valorizzazione e la fruizione dei resti archeologici”, questo il progetto complessivo finanziato con i fondi del Decreto Reggio e poi inserito nell’ambito dei fondi “Patto di Sviluppo per la Città Metropolitana”, gli ex “Patti per il Sud”, per un importo complessivo di 1 milione e 400 mila euro. Esso è stato approvato dalla giunta comunale nel 2019.
Nel 2020, indetta gara di appalto, tramite procedura negoziale, i lavori sono stati assoggettati al ribasso d’asta per un ammontare complessivo di oltre 970 mila euro. Con determina dirigenziale del settore Grandi Opere del comune di Reggio Calabria nel 2022 l’intervento è stato aggiudicato definitivamente all’Impresa Samoa Restauri un importo pari a oltre 682 mila euro, oltre iva.
Un importo arrivato al valore complessivo di quasi 879 mila euro, aggiungendo i circa 195 mila euro oltre iva delle opere complementari previste nella variante approvata a settembre.