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Reggio, il conservatorio Cilea cerca una nuova casa: «Attuale sede inadeguata e didattica penalizzata. Spazi angusti per i circa 700 allievi»

Il presidente Eduardo Lamberti Castronuovo e il direttore Francesco Romano spiegano le ragioni della necessità di nuovi locali. In corso interlocuzioni con Città Metropolitana e Regione Calabria per un possibile trasferimento nei locali dell’ex Inapli

Reggio, il conservatorio Cilea cerca una nuova casa: «Attuale sede inadeguata e didattica penalizzata. Spazi angusti per i circa 700 allievi»

Il conservatorio Francesco Cilea di Reggio Calabria, istituito nel 1964 e giunto al suo sessantesimo anno accademico, cerca una nuova sede. Occorre una nuova casa per i circa 700 allievi che hanno il diritto di studiare musica in spazi idonei a una didattica anch’essa in evoluzione.

«È un nostro dovere prioritario individuare al più presto delle soluzioni. L’attuale sede è ormai inadeguata». È quanto dichiara il presidente del conservatorio Francesco Cilea, Eduardo Lamberti Castronuovo, già attivatosi per individuare locali alternativi a quelli storici ma ormai angusti di via Giuseppe Reale.

Fondi per la manutenzione straordinaria ma servono spazi aggiuntivi

«Ho già avuto dei contatti fruttuosi con l’architetto Giuseppe Mezzatesta, dirigente del settore Edilizia della Città Metropolitana, ente proprietario dell’immobile concesso al Conservatorio in comodato d’uso gratuito. Vi è la disponibilità di una cospicua somma da destinare all’attuale sede ma per soli interventi di manutenzione straordinaria. Interventi – sottolinea il presidente del Conservatorio Francesco Cilea, Eduardo Lamberti Castronuovo – che, tuttavia, non risolverebbero la problematica della carenza di aule non finanziando spazi aggiuntivi. Occorrono delle soluzioni alternative. Ho dunque chiesto, ottenendo già la disponibilità a convocare un tavolo per discuterne, all’assessore regionale alla Formazione Professionale Giovanni Calabrese di considerare l’opzione di concedere in comodato d’uso gratuito i locali dell’ex Inapli in via Pensilvania. Una collocazione che aprirebbe anche a possibili accordi con la più vicina università in termini di servizi».

L’ipotesi Ex Inapli e la proposta di un accordo a tre: Regione, Metrocity e Conservatorio

L’ex Inapli, di proprietà della Regione Calabria, è dato in comodato d’uso alla Città Metropolitana per i corsi di formazione professionale, dunque riunendo ad un tavolo le istituzioni interessate, Città Metropolitana, Regione e Conservatorio si potrebbe ragionare insieme. Ed è questo l’obiettivo a breve termine.

«Le somme stanziate, grazie all’impulso del vicesindaco metropolitano Carmelo Versace, per gli interventi sull’attuale sede del Conservatorio Cilea sono cospicue e noi proponiamo che siano meglio investite sulla struttura più grande dell’ex Inapli. Quell’immobile – prosegue il presidente del Conservatorio Francesco Cilea, Eduardo Lamberti Castronuovo – potrebbe offrire agli studenti, che oggi e in futuro vorranno studiare musica, di farlo in una sede adeguata alle esigenze didattiche di un conservatorio. Si tratta di una ipotesi sulla quale si sta iniziando adesso a ragionare. Occorrerà verificarne la fattibilità concreta e anche quella amministrativa e contabile. Da qui la necessità di un confronto e di un eventuale accordo a tre.

Sono fiducioso che questa interlocuzione tra Enti, che presto sfocerà in questo tavolo, potrà dare soluzioni concrete. Non sarebbe la prima volta. Ricordo un’operazione analoga di razionalizzazione dell’uso degli immobili al momento di inaugurare il palazzo della Cultura Pasquino Crupi. Operazione alla quale diedi impulso e che seguì direttamente. Allora i locali in uso alla Regione furono spostati in via Roma, in locali dell’allora provincia», evidenzia Eduardo Lamberti Castronuovo, presidente del Conservatorio Cilea di Reggio Calabria.

700 allievi, 103 docenti e solo 35 aule

Mette in evidenza le numerose criticità dell’attuale sede anche Francesco Romano, direttore del Conservatorio Francesco Cilea.

«Il dottore Lamberti Castronuovo ha preso subito preso in carico la questione, ritenendola di assoluta priorità. L’attuale sede della prima istituzione di Alta Cultura in Calabria è ormai troppo piccola. Durante le lezioni collettive gli allievi non riescono neppure a entrare nelle aule. La struttura ormai è inadeguata per i circa 700 allievi che oggi conta il Conservatorio Cilea. Centinaia sono i nostri corsi, con un’offerta formativa diversificata e un’articolazione di tipo universitario. La didattica è fortemente limitata da questi aspetti strutturali e non solo».

L’insonorizzazione vetusta

«Il nostro sistema di insonorizzazione delle aule è vetusto. Dunque – spiega Francesco Romano, direttore del Conservatorio Francesco Cilea – siamo soggetti anche alla limitazione oraria per la quale, per non disturbare il vicinato, dalle ore 14 alle 16 non è possibile suonare. Dobbiamo, pertanto, gestire lezioni dalle 8:30 alle 20:30 perché a fronte di 700 allievi e 103 docenti abbiamo solo 35 aule, anche anguste.

La soluzione ideale sarebbe quella di una nuova sede. In subordine anche dei locali aggiuntivi, fermi restando altri interventi di ammodernamento sull’esistente in ragione di esigenze didattiche che tengano contro delle attuali tecnologie del suono. Potremmo considerare anche delle sedi decentrate, purché raggiungibili e dunque vicino a fermate di pullman e treni, essendo gli studenti provenienti anche dal territorio metropolitano. Il nodo resta quello degli spazi adeguati che solo una sede più ampia potrebbe sciogliere in modo definitivo», conclude Francesco Romano, direttore del Conservatorio Francesco Cilea di Reggio Calabria.

Cenni storici

La musica a Reggio veniva insegnata nel liceo Musicale Cilea, un ente morale fondato nel 1927 dal maestro Giuseppe Scopelliti e ubicato negli angusti camerini del Teatro Comunale. Fu proprio valorizzando l’eredità di questo liceo musicale ed aspirando a Reggio, Città degli Studi, che il deputato Giuseppe Reale, nel 1964, ottenne di istituire il Conservatorio come sezione staccata del conservatorio di San Pietro a Majella di Napoli. Dopo quattro anni divenne autonomo e fu intitolato a Francesco Cilea. Aveva le sezioni staccate a Messina (conservatorio Arcangelo Corelli) e Vibo Valentia (conservatorio Fausto Torrefranca), divenute poi anch’esse autonome.

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