L’assegnazione sarà a titolo gratuito per un periodo di cinque anni decorrenti dalla sottoscrizione del verbale di consegna del bene
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La Giunta comunale ha deliberato l’assegnazione al Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria del bene confiscato sito in via XXV Luglio n. 24. Nella delibera approvata nell’ultima seduta dell’esecutivo si specifica che l’immobile dovrà essere utilizzato per le finalità istituzionali del Museo Archeologico e che l’assegnazione sarà a titolo gratuito per un periodo di cinque anni decorrenti dalla sottoscrizione del verbale di consegna del bene.
Da un’attività di monitoraggio straordinario sui beni confiscati che fanno parte del patrimonio dell’Ente era emerso che il bene, anche in considerazione delle sue caratteristiche strutturali, era di fatto inutilizzato per fini di lucro.
Dunque nei mesi scorsi è stato chiesto di cambiare destinazione – da finalità di lucro a finalità istituzionale – all’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata, che a fine aprile ha dato il proprio via libera con apposito decreto. Lo scorso 26 maggio il MarRC ha chiesto al Comune, nell’ambito dell’accordo di collaborazione sottoscritto tra le parti, la disponibilità dell’assegnazione di un locale sito al piano terra da utilizzarsi per attività istituzionali e deposito, assumendosi l’onere di sostenere gli interventi di ristrutturazione e adeguamento degli stessi locali medesimi. Per questo scopo l’Amministrazione comunale ha dunque individuato il bene confiscato di via XXV Luglio che si trova in zona limitrofa alla sede del Museo.
Il Comune di Reggio Calabria intende così «valorizzare pienamente i propri beni confiscati ad oggi inutilizzati – si legge nel testo della delibera di Giunta – favorendone il riuso e restituendo, così, i medesimi alla collettività». L’Amministrazione punta inoltre a «dare piena attuazione ai principi di Valore pubblico, contribuendo al miglioramento dei servizi erogati in favore della comunità e del territorio reggino», e, nel caso specifico, a concretizzare quanto previsto nell’accordo di collaborazione con il Museo promuovendone e sostenendone le attività.
«Si tratta di un nuovo, importante tassello – ha dichiarato il sindaco Giuseppe Falcomatà – che si inserisce nel percorso di recupero e valorizzazione dei beni confiscati alla ‘ndrangheta e del loro riutilizzo a favore della collettività, dopo averli prima definitivamente sottratti alla criminalità organizzata e poi al rischio di un prolungato inutilizzo che ne comprometterebbe le potenzialità. Adesso – ha concluso il primo cittadino – questo immobile avrà nuova vita grazie alla sinergia con il Museo che consolida un percorso di collaborazione istituzionale di cui la collettività sta vedendo e apprezzando i frutti ormai da tempo».