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Reggio, Orti urbani: bonificata l’area ma ancora non riattivato il cantiere – FOTO

Da settimane l'area transennata ancora non è tornata a essere zona di cantiere. Il rischio di nuovo degrado è concreto

Reggio, Orti urbani: bonificata l’area ma ancora non riattivato il cantiere – FOTO

Finalmente ripulita e sgomberata da canneti e rifiuti l’area dove già dallo scorso dicembre avrebbero dovuto sorgere gli orti urbani, in prossimità del largo Botteghelle sul viale Messina, nella zona Sud di Reggio Calabria. Dissipati, contestualmente, i dubbi che vi fossero rifiuti pericolosi.

Castore, incaricata dal Comune di realizzare i lavori già un anno fa, potrebbe adesso riprendere le attività e finalmente riqualificare l’area. Per decenni essa è rimasta in preda al degrado. Prima occupata da baracche decadenti, poi da canneti e rifiuti e poi, nelle more delle attività di accertamento ancora da canneti e rifiuti.

Nessuna data di fine lavori

Da diverse settimane la ditta reggina Greeneco, incaricata dall’amministrazione comunale di eseguire la caratterizzazione, ha completato la sua attività, propedeutica alla realizzazione del progetto “Orti Urbani del comune di Reggio”. Attività finanziata con 65mila euro di fondi del Patto per lo Sviluppo della Città Metropolitana. L’area è adesso pronta, ben transennata e con un pannello dei lavori nuovamente riposizionato.

Si legge del progetto finanziato con lo stesso importo di 750mila euro di del fondo per lo Sviluppo e lo Coesione Fsc 2014/2020, Patto per lo sviluppo della Città Metropolitana (delibera Cipe 26/2016). La data dell’inizio dei lavori resta quella originaria del 28 marzo dello scorso anno ma quella della fine, questa volta non è indicata. Intanto il cantiere non è stato ancora riattivato.

Nel 2022 lo stop e la mancata consegna nei tempi

Il completamento dei lavori avrebbe dovuto avvenire entro il 6 dicembre dello scorso anno. A distanza di poche settimane dalla consegna dei lavori, però, il rinvenimento di rifiuti avevo reso necessaria un’attività dei verifica per escludere che si trattasse di materiale pericoloso. Da qui lo stop dei lavori di fatto mai effettivamente avviati.

La baracca decadente che insisteva sul sito è stata demolita ma l’area era divenuta, come spesso accade in città, una discarica abusiva con rifiuti di ogni genere coperti da un folto canneto. Da qui la necessità di bloccare l’avvio dei lavori.  Il comitato di quartiere Ferrovieri Pescatori si era attivato per sollecitare in più occasioni l’amministrazione comunale a rassicurare i residenti e a completare poi i lavori.

I rifiuti non erano pericolosi

Le verifiche, affidate da Greeneco a un laboratorio privato di Cosenza che aveva eseguito i campionamenti per le analisi, la caratterizzazione funzionale anche al corretto smaltimento e il rilascio delle relative certificazioni, ha dato esiti tranquillizzanti. I rifiuti insistenti nell’area non erano pericolosi. Un sospiro di sollievo per i residenti che tuttavia adesso attendono che l’area non sia lasciata nuovamente in preda al degrado.

«La nostra prima richiesta di incontro con il rup per avere informazioni su progetto e tempistiche risale al marzo 2022. Nessuna risposta, nonostante i numerosi solleciti. Ci auguriamo adesso che i lavori inizino e finiscano. Auspichiamo di non ritrovarci nella situazione, che spesso abbiamo registrato, di opere avviate e poi non finite e poi abbandonate al degrado. È il caso, nel nostro quartiere, di piazza Trieste». È quanto dichiara il comitato di quartiere Ferrovieri Pescatori di Reggio Calabria.

Nuova attesa e nuovo pericolo di degrado

Conclusa da diverse settimane ormai l’attività di pulizia e bonifica, auspicato è l’avvio definitivo dei lavori. A oggi il cantiere non è stato ancora riattivato. L’esperienza, anche recente, insegna come la crescita di vegetazione e la tentazione di ridurre uno spazio lasciato inoccupato a discarica a cielo aperto, siano rischi concreti.

Di fatto questo ritardo dilata ulteriormente i tempi della consegna alla collettività dell’area finalmente riqualificata, con il rischio di vanificare l’opera di pulizia conseguita e di favorire nuovo degrado.

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