Reggio, università per stranieri Dante Alighieri: quale futuro?
Il comitato reggino dell’associazione Dante Alighieri lancia l’allarme sul futuro dell’istituzione culturale, a rischio di essere venduta sul mercato delle Telematiche. Il Comune diffida l’attuale governance e designa i nuovi rappresentanti del Consorzio fondatore in seno al CdA dell’ateneo

Criticità finanziarie e la proposta, a distanza di un anno ancora non concretizzatasi, di federazione con l’università Mediterranea. Le dimissioni del rettore Antonino Zumbo, a metà del suo mandato, lo scorso anno, e una vacatio che ancora perdura.
A scandire questo ultimo anno dell’università per stranieri Dante Alighieri di Reggio Calabria anche le ipotesi di vendita a università telematiche che negli ultimi giorni hanno evidentemente assunto un peso tale da richiedere, per questo e per altri aspetti tutti da chiarire, la convocazione di una conferenza stampa da parte dell’associazione Dante Alighieri di Reggio Calabria e, ieri, una presa di posizione pubblica da parte del Comune di Reggio Calabria.
Il sindaco (anche metropolitano) Giuseppe Falcomatà, in queste ultime ore è intervenuto in merito alle trattative di vendita a università telematiche, bollando come “abusiva” la governante che le sta portando avanti. «Gli ultimi accadimenti hanno disvelato il disegno dell’abusiva guida dell’Università per Stranieri Dante Alighieri. L’evoluzione dei fatti sta rivelando chi realmente voleva svendere l’Ateneo al mercato delle università telematiche».
La denuncia di inadempienze
Ecco come l’università per Stranieri Dante Alighieri ha vissuto questo ultimo anno, scandito anche dai ricorsi (vinti) dai componenti del consiglio di Amministrazione designati dall’associazione Dante Alighieri di Reggio Calabria, che erano stati dichiarati dal cda decaduti per presunte assenze ingiustificate alle sedute, Ruggero De Medici e Beniamino Scarfone. Quest’ultimo lo scorso anno aveva denunciato l’inadempienza degli Enti presenti con diritto di voto nel consiglio di amministrazione dell’ateneo e l’inconsistenza dei loro contributi economici. «Il Comune – era stato dichiarato da Scarfone lo scorso anno – non versa dal periodo dei commissariamento, la Città Metropolitana ha destinato somme non per finanziare le spese di funzionamento dell’ateneo ma per pagare master e corsi di formazione. La Regione, in forza di una specifica legge regionale, versa regolarmente, pur avendo ridotto sensibilmente il contributo».
La difesa e l’accusa del Comune di Reggio
Alcuni degli enti territoriali chiamati in causa sono gli stessi che in queste ultimi mesi si sono attivati con diffide, designazione dei nuovi rappresentanti in seno al cda e un «rinnovo degli organi del Consorzio promotore, l’unico soggetto titolato a determinare le sorti dell’Ateneo, che, però, per anni non ha potuto operare a causa della sua occupazione da parte dei rappresentanti di un’associazione non titolata a farne parte». È quanto dichiara, in una nota stampa diramata ieri dal Comune, il sindaco di Reggio Calabria Giuseppe Falcomatà, dallo scorso giugno nuovo presidente del Consorzio e del suo cda. Una nota con la quale l’amministrazione si è difesa dalle accuse di avere remato contro e di avere lavorato «per la svendita dell’Università per Stranieri o contro la realizzazione di sinergie con l’Università Mediterranea», affermando di avere invece di lavorato «silenziosamente per restituire dignità e legalità ad un’istituzione che negli ultimi anni l’ha persa» e puntando l’indice contro l’attuale governance, diffidata a desistere dall’intento di svendere essa l’ateneo al mercato delle università telematiche.
A Reggio una delle tre università per Stranieri del Sud
Quella di Reggio Calabria è di una delle tre Università per Stranieri istituite in Italia. L’unica al Sud, unitamente a quella di Siena e a quella più antica di Perugia. Fu istituita a Reggio negli anni Ottanta, grazie all’impulso dell’onorevole Giuseppe Reale, anche se il decreto ministeriale risale al 2007. Un Ateneo che per vocazione accoglie tanti studenti di diverse nazionalità: America Latina (prevalentemente oriundi), Europa (Russia, Ungheria, Ucraina, Polonia), Africa Mediterranea (Egitto). In tanti arrivano a Reggio Calabria per seguire il corso di Lingua e Cultura Italiana della Scuola di Alta Formazione e Orientamento per Stranieri, punta di diamante dell’offerta formativa dell’università Dante Alighieri.
Le “domande” e l’allarme dell’associazione Dante Alighieri di Reggio
Oggi la conferenza stampa presso la sede di Confindustria convocata, nei giorni scorsi, dunque prima della presa di posizione del Comune che si è esposto anche per conto di Città Metropolitana, Camera di Commercio e del Comitato reggino della Società Dante Alighieri, dall’associazione Dante Alighieri di Reggio presieduta da Umberto Pirilli. Presenti l’ex rettore Salvatore Berlingò, i due componenti del Cda definitisi “in esilio”, Ruggero De Medici e Beniamino Scarfone. Una conferenza convocata per denunciare varie illegittimità, invocare chiarimenti e comprendere quale sia il destino dell’ateneo reggino.
«L’associazione Dante Alighieri di Reggio Calabria, autonoma dal 2015 e senza il logo Comitato Locale dal 2019, dal 1984 al 2023 ha assicurato la governabilità e lo sviluppo dell’Ateneo con cinque rappresentanti su undici membri del Cda. Essa – si legge nella nota stampa dell’associazione Dante Alighieri di Reggio Calabria – con il Rettore partecipa di diritto e il Presidente dell’Associazione di diritto viene eletto tra i cinque designati dall’Associazione che dal socio fondatore, onorevole Giuseppe Reale, ha ereditato la piena soggettività giuridica e la continuità mai interrotta», si legge ancora nella nota di convocazione dell’odierna conferenza stampa. Queste le domande poste con carte alla mano: «L’Università per Stranieri “Dante Alighieri” è in crisi? A che punto è il progetto di Federazione – Fusione con l’Università Mediterranea di Reggio Calabria? Chi gioca contro e perché il Consiglio di Amministrazione non nomina il Rettore da ormai un anno e mezzo? E cosa succede senza il Rettore? Perché è bloccata? Ci sono responsabilità e di chi? Cosa può succedere?».
Rinnovati i rappresentanti del Consorzio fondatore in seno al CdA dell’ateneo
Intanto ieri l’amministrazione di Reggio Calabria ha posto la sua soluzione. «Nelle prossime settimane si insedierà il Consiglio d’Amministrazione legittimo che avrà il compito di rimediare ai guasti causati, avviando ogni azione giudiziaria in sede civile e penale per ripristinare la legalità e l’onorabilità dell’Università per stranieri Dante Alighieri di Reggio Calabria. Il Comune di Reggio Calabria – dichiara Falcomatà – la Città Metropolitana, la Camera di Commercio e il Comitato reggino della Società Dante Alighieri, si sono rifiutati di assistere supine a questa svendita. Nella qualità di soci fondatori di Università e Consorzio promotore abbiamo invitato e diffidato l’attuale governance a desistere dall’adottare atti illegittimi che impegnassero all’esterno l’ateneo o che lo esponessero a conseguenze economiche e giudiziarie. Finalmente il Consorzio ha designato i propri rappresentanti, che sono pronti ad insediarsi, in seno al CdA dell’Ateneo e ha attivato i canali istituzionali con Regione Calabria, Ministero dell’Università e Società Dante Alighieri di Roma, la più importante istituzione di promozione della lingua e cultura italiana nel mondo, per far vedere la luce alla Università per Stranieri».
La proposta di federazione tra la Dante Alighieri e la Mediterranea allo studio dallo scorso anno
È opportuno ricordare che il verbale del Cda dell’ateneo che formalizza l’approvazione all’unanimità della proposta di federazione tra la Dante Alighieri e la Mediterranea di Reggio Calabria risale al marzo del 2023. Seguiva di una settimana l’annuncio della proposta in consiglio comunale a palazzo San Giorgio. Il rettore della Mediterranea, Giuseppe Zimbalatti, aveva nelle settimane successive riferito di una fase di studio avviata nel merito della questione.
«Siamo consapevoli del valore dell’università per Stranieri Dante Alighieri di Reggio e per la Calabria. Siamo, pertanto, disponibili e aperti al dialogo e al confronto, studiando approfonditamente le carte. È prematuro parlarne. Quello che posso dire è che affronteremo la situazione nel migliore dei modi possibili, interloquendo e investendo gli enti locali e la Regione». Lo aveva affermato Giuseppe Zimbalatti, rettore dell’università Mediterranea di Reggio Calabria nell’aprile dello scorso anno. Degli esiti di questo studio si chiede evidentemente oggi l’associazione Dante Alighieri di Reggio Calabria.
Emerge una situazione molto complessa e molti aspetti sui quali fare chiarezza. Le cause della crisi finanziaria, comprese puntualità e consistenza economica del sostegno delle istituzioni al funzionamento con erogazioni espletate in relazione alle proprie risorse di bilancio, e dunque in autonomia. Le trattative susseguitesi in questi mesi con il mercato delle università telematiche e relative responsabilità. In mezzo a tutto questo lo studio sulla proposta di federazione tra la Dante Alighieri e la Mediterranea avviato lo scorso anno e come emerso, oggi in conferenza stampa, anche una questione di potere e di poltrone nel Consorzio promotore, nel suo cda e quindi nel cda dell’ateneo.
- Tags
- reggio calabria