martedì,Gennaio 14 2025

Danneggiata la teca dedicata al piccolo Gianluca Canonico a Reggio, papà Pietro: «Sono indignato»

«Un gesto gravissimo avvenuto in una zona videosorvegliata e presidiata dall’esercito. Com’è possibile che abbiano agito senza essere visti? Hanno oltraggiato la memoria di mio figlio, ucciso nel 1985 quando aveva solo 10 anni da una pallottola vagante durante una sparatoria»

Danneggiata la teca dedicata al piccolo Gianluca Canonico a Reggio, papà Pietro: «Sono indignato»

«Hanno rotto la teca dedicata alla memoria di mio figlio. L’hanno danneggiata forse nel tentativo di rubare gli aerei in miniatura in essa contenuti. Un gesto spregevole che offende la memoria di mio figlio, rimasto ucciso quando era solo un bambino in circostanze violente. Mi chiedo come sia possibile che questo atto vergognoso sia stato posto in essere nella centralissima piazza Castello, tra la corte di appello e la procura, con tanto di impianti di videosorveglianza e presidio dell’esercito, senza che nessuno se ne accorgesse e senza che nessuno intervenisse».

Lo sdegno è di Pietro Canonico, padre del piccolo Gianluca Canonico, la cui vita fu stroncata dalla violenza di una pallottola vagante che lo colpì alla testa nel luglio del 1985, nel rione Pescatori di Reggio Calabria. Aveva soltanto dieci anni e stava giocando sul pianerottolo con tutti i suoi sogni ancora da realizzare. A quello di fare il pilota era stata dedicata la teca in questi giorni danneggiata.

La zona videosorvegliata e presidiata dall’esercito

«Da qualche anno non vivo più a Reggio. Sono stato avvisato dell’accaduto da amici di Libera che si sono accorti e mi hanno riferito l’accaduto. La teca era composta da vetri ben saldati. Sono riusciti a rompere il vetro che copriva la parte superiore ma senza riuscire a portare via gli aerei che erano incollati. Un’attività tutt’altro che agevole e che hanno eseguito con delle pietre, poi lasciate sul posto. Un’attività che deve avere richiesto tempo e generato rumore. Com’è possibile che nessuno abbia visto o sentito? Sono profondamente indignato e amareggiato e vorrei che fosse fatta luce sull’accaduto e su come sia stato possibile agire indisturbati proprio in quella zona così presidiata», incalza ancora papà Pietro.

Le Frecce Tricolori per Gianluca

Gianluca sognava di fare il pilota. Un sogno divenuto segno e memoria, grazie all’iniziativa del coordinamento reggino di Libera. Nel 2015, nel trentennale della morte del piccolo Gianluca, Libera e il gruppo Libera Memoria, all’epoca coordinato da Rosa Quattrone, anche lei familiare di vittima innocente di mafia poiché figlia di Demetrio Quattrone l’ingegnere ucciso a Reggio nel settembre del 1991, con il medico Nicola Soverino, dedicarono a Gianluca un’iniziativa nell’ambito della campagna “Il ricordo lascia il segno”.

Fu posta allora la teca, adesso vandalizzata in piazza Castello e che contiene un aereo in miniatura e la brochure con gli autografi del colonnello Ian Slangen, comandante della Pattuglia acrobatica nazionale delle Frecce Tricolori esibitesi quello stesso anno a Reggio Calabria, e degli altri piloti.

Un’indifferenza che fa davvero male

«Solo chi è stato, come me, costretto a sopravvivere al proprio figlio può comprendere cosa significhi convivere con una ferita che resta perennemente aperta. La memoria e il ricordo rimangono il viatico per tenerlo in vita nel mio cuore. Un ricordo che avevo acconsentito a condividere con la comunità di Reggio quando in piazza Castello venne apposta questa teca. Questo luogo avrebbe continuato a parlare di lui. Per questo oggi sono profondamente addolorato e indignato. Sento l’urgenza, che è anche una profonda sconfitta per questa città, di proteggere da tali indifferenza e superficialità la memoria di Gianluca, il figlio che ho perso ormai quasi quarant’anni fa». Così conclude Pietro Canonico.

L’intervento di Libera

«L’episodio non va sottovalutato perché oltre ad offendere la memoria di un bambino, vittima innocente delle mafie, rivela in modo inequivocabile una cultura della violenza che la mafia e non solo continua a seminare nei nostri territori. Nei prossimi giorni l’associazione Libera provvederà a riparare la teca». Così scrive su facebook il coordinamento di Libera Reggio Calabria.

Articoli correlati

top