La denuncia dell’uomo ha permesso di documentare lo scambio di denaro, arrestare la responsabile e avviare le indagini nel rispetto della presunzione d’innocenza
Il rifiuto delle donne diventa il primo argine, mentre cresce una ribellione civile fatta di libri, testimonianze e scelte radicali: il territorio prova a liberarsi da ciò che lo tiene inchiodato da decenni
Dalle carte dell’inchiesta che ha colpito al cuore la cosca egemone a Gioia Tauro, emerge uno spaccato inquietante. Un esempio disarmante di potere mafioso che, secondo il PM Musolino, trova terreno fertile in un tessuto sociale "molle", ancora incapace di opporsi al dominio ‘ndranghetista
Bagnara Calabra, scoperto deposito edile abusivo: due denunce e sequestro di 2.000 mqI Carabinieri hanno accertato lavori senza autorizzazione e gestione illecita di rifiuti speciali non pericolosi. L’area è stata sottoposta a sequestro preventivo
Un video diffuso in serata dal sindaco di Cittanova ha ricostruito l’episodio avvenuto nel pomeriggio, che lo ha visto protagonista di una colluttazione con Antonio Cento
Lo storico legame con il clan di Limbadi, l’incontro in carcere tra l’avvocato Gioacchino Piromalli junior e Peppe Mancuso, il summit al Sayonara di Nicotera e il riscontro con le dichiarazioni del collaboratore Mantella contenute nella sentenza di Rinascita Scott
Dalle 17:35 il traffico ferroviario è interrotto per l’intervento dei Vigili del Fuoco. Passeggeri bloccati nei convogli e disagi anche nelle stazioni, con cancellazioni e forti ritardi.
Tra protezione mafiosa e richieste estorsive, Angelo Sorrenti emerge come trait d’union tra il gruppo e la cosca tra gli anni 80 e 90: conti del passato mai saldati e vecchi attentati agli impianti raccontano il peso del clan e la volontà di recuperare i crediti
Rinvenuti nello stesso sito dalla polizia locale anche sei proiettili di vario calibro, un coltello a serramanico, un bilancino di precisione e materiale vario per il confezionamento dello stupefacente
«Mi hanno imbrogliato» sbotta il boss Giuseppe che scopre una cosca spaccata, gestita in sua assenza senza rispetto per gerarchie e spartizioni. Al centro delle tensioni: l’accaparramento dei proventi illeciti e l’assenza di sostegno al nucleo familiare del capo
Si è chiuso così il primo grado del processo nato da un'indagine che ha colpito esponenti di spicco della cosca Piromalli, svelando pure un traffico di rifiuti che sarebbe stato gestito dall'imprenditore Rocco Delfino detto "u Rizzu" (per lui 22 anni). Tutte le condanne
Il blitz che ha smantellato la cosca egemone a Gioia Tauro segna un duro colpo alla criminalità organizzata in Calabria. Il procuratore di Reggio Calabria ha evidenziato la doppia linea d’azione dell’operazione: repressione penale e aggressione patrimoniale. Sequestrati beni, documentato il ritorno al comando del boss Giuseppe Piromalli e smascherate condotte estorsive pervasive e violente. Le forze dell’ordine ribadiscono: «Lo Stato c’è e non arretra»
Il ritorno del boss sarebbe stato favorito da una società "molle" e permeabile, incapace di reagire alla violenza criminale. Il pm punta il dito contro un silenzio diffuso, dalle istituzioni ai cittadini, che ha permesso alla ‘ndrangheta di continuare ad agire indisturbata, tra estorsioni e infiltrazioni nelle aste giudiziarie
Il ritorno del boss sarebbe stato favorito da una società "molle" e permeabile, incapace di reagire alla violenza criminale. Il pm punta il dito contro un silenzio diffuso, dalle istituzioni ai cittadini, che ha permesso alla ‘ndrangheta di continuare ad agire indisturbata, tra estorsioni e infiltrazioni nelle aste giudiziarie