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Non solo passerelle e dichiarazioni spot. Il quartiere tormentato di Arghillà, periferia Nord di Reggio Calabria, in questo frangente storico è anche scenario di campagna elettorale. La speranza è sempre quella che poi non finisca nella mera ed ennesima passerella. E questa speranza può sempre essere esaudita.
Giuseppe Conte incontra … La piazzetta
Questa mattina il presidente del movimento 5 stelle Giuseppe Conte, finalmente in tour a Reggio per sostenere la candidatura alla presidenza della Calabria di Pasquale Tridico alle prossime elezioni regionali del 5-6 ottobre, incontra “la Piazzetta” ad Arghilla nord. Il comitato di quartiere e le associazioni impegnate in prima linea nel riscatto di luoghi flagellati da illegalità, che si traducono in discariche a cielo aperto e dilagante occupazione di alloggi popolari e non solo, lo aspettano e sono pronte a dialogare. Dovrebbe essere vincolante quel dovere, che in realtà la politica impone, di dare seguito concreto a queste visite quando dopo l’ascolto si va via, lasciando migliaia di persone ancora a vivere in quelle condizioni.
La speranza, che è in realtà una urgenza viva e indifferibile, è sempre quella che qualcuno si accorga che Arghillà necessita di interventi strutturali e radicali per uscire dallo stato di degrado in cui versa da un ventennio.
Sullo sfondo i reali e gravi problemi
Progetti di riqualificazione sono in atto e altri sono stati finanziati e annunciati ma ancora le discariche sono a cielo aperto e di dimensioni immani. Paradigmatica di questo stato di abbandono di un quartiere “lasciato” in mani diverse da quelle delle istituzioni, è il cumulo che potremmo definire “ordinato” e pronto per uno smaltimento illegale e forse anche tossico e dannoso per la salute e l’ambiente che anche il presidente Conte potrebbe notare nel suo giro, ammesso che ne faccia uno. Si tratta di un cumulo creato in mezzo alla vegetazione nelle pertinenze degli alloggi popolari di Arghillà, salendo verso la degradata piazza don Italo Calabrò. Qui con l’immondizia, anche carcasse di auto bruciate e quella sensazione di ineluttabile condizione che non è insuperabile ma che l’assenza di controlli, legalità e politica attenta e concreta rende tale.
Intanto il presidente Conte ha già chiarito che non rilascerà dichiarazioni ad Arghillà. Questo certo non depone a favore di una visita che, al di là del frangente elettorale, preluda a impegni concreti. Ma forse cambierà idea.