venerdì,Aprile 19 2024

Reggio, in piazza Gianluca Canonico l’opera ideata dai giovani del circuito penale – FOTO e VIDEO

Il manifesto artistico è stato realizzato da Bruno Salvatore Latella in collaborazione con le ragazze e i ragazzi affidati all’ufficio servizio sociale e alla comunità ministeriale

Reggio, in piazza Gianluca Canonico l’opera ideata dai giovani del circuito penale – FOTO e VIDEO

Un bosco sospeso tra ombre e luci, un pò come la vita dei giovani che, dopo avere commesso un reato, hanno l’opportunità di ricostruire la propria esistenza, attraverso percorsi ed esperienze di condivisione e riflessione sui temi della legalità.

In questo bosco anche Gianluca Canonico, bambino di soli 10 anni, vittima involontaria di una sparatoria nel rione Ferrovieri Pescatori di Reggio Calabria nel 1985.

Ecco l’immagine ritratta sul manifesto artistico che da adesso in poi adornerà la parete della piazza intitolata al piccolo Gianluca Canonico. Essa è frutto del progetto in occasione del quale giovani affidati alla comunità ministeriale e all’ufficio servizio sociale per minori di Reggio Calabria, nell’ambito dei percorsi di messa alla prova, sono stati guidati da Bruno Salvatore Latella in arte Lbs dell’associazione milanese Street is culture. Un’esperienza educativa nel segno dell’arte.

Un passo verso il 21 marzo

L’opera è stata presentata ieri pomeriggio, in preparazione alla Giornata annuale dell’Impegno e della Memoria in ricordo delle vittime innocenti delle mafie che Libera promuove il 21 marzo di ogni anno. Presenti Rosa Maria Morbegno, direttrice dell’Ufficio servizio sociale per i minorenni (Ussm), del Centro di prima accoglienza e della Comunità ministeriale di Reggio Calabria, con alcuni rappresentanti dello staff di assistenti sociali ed educatori, la referente di Libera Elena Crucitti, la referente dell’Agesci in Libera Simona Spagna, l’artista Bruno Salvatore Latella e Rosetta Neto Falcomatà, la presidente della fondazione Italio Falcomatà, che ha adottato parte dell’ampia piazza. Nessun rappresentante di Comune o Città metropolitana.

«Il loro contributo alla memoria collettiva»

«I ragazzi e le ragazze lasciano così un segno importante che contribuirà ad alimentare la memoria della collettività. Questo è uno degli obiettivi del percorso che con l’Agesci ancora prosegue. Riteniamo fondamentale creare occasioni di socializzazione con altri giovani della loro età. Giovani che evidentemente hanno avuto altre opportunità affinché vedano in loro l’alternativa, la possibilità di una vita diversa». Così ha commentato la direttrice Rosa Maria Morbegno, direttrice dell’Ufficio servizio sociale per i minorenni (Ussm), del Centro di prima accoglienza e della Comunità ministeriale di Reggio Calabria.

Tappe intense e importanti del percorso sono stati gli incontri con Stefania Gurnari, madre di Antonino Laganà sopravvissuto ad una sparatoria in cui era rimasto gravemente ferito nel 2008 all’età di tre anni, e con Pietro Canonico, papà di Gianluca.

«Raccontare la sua storia è come farlo vivere di nuovo»

«Mio figlio è sempre con me, anche se non ho potuto vederlo crescere. Mi è stato strappato e quel dolore non passa. Raccontare la sua storia è come farlo vivere anche per gli altri. Rendermi conto di come quei ragazzi fossero attenti e partecipi mi ha riempito il cuore. Quel cuore che sentirà sempre il freddo di un’assenza incolmabile. Ma quello è stato uno dei momenti in cui ho sentito calore: era quello di quegli sguardi, era quello del loro cuore. Mi sono sentito meno solo perché ho sentito la presenza mio figlio in modo forte. Ringrazio tutti per avere voluto ricordare Gianluca», ha raccontato Pietro Canonico, purtroppo impossibilitato a essere presente ieri in piazza per l’affissione del manifesto artistico.

C’era però Emanuela, la sorella che Gianluca avrebbe avuto. Ha scelto una partecipazione discreta e silenziosa alla presentazione dell’opera urbana dove è ritratto anche il fratello che non ha mai potuto conoscere. È in mezzo agli altri ragazzi che, attraverso di lui, ricordano anche tutte le altre vittime innocenti delle mafie.

«Nel nome di Gianluca, propositi nuovi per le loro esistenze»

«Ringrazio per questa iniziativa molto significativa. Il gioco di ombre e luci scelto per questa rappresentazione artistica certamente incarna anche il destino di questa piazza. Soprattutto negli anni scorsi, ha conosciuto periodi di prolungato degrado e abbandono. Sono contenta dunque della scelta di questa tematica ambientale e dello stimolo che questa esperienza, nel nome di Gianluca, ha dato ai questi ragazzi. Li ha impegnati a fare qualcosa di positivo per sé e per gli altri e a guardarsi da fuori per autorappresentarsi. Un’esperienza che ha consentito a loro di spaziare con il pensiero e la mente, magari alimentando propositi migliori per le loro esistenze. Questo mi auguro», ha sottolineato Emanuela Canonico, sorella di Gianluca.

«Uno sguardo verso la libertà»

«Siamo al lavoro da dicembre. Dopo la fase ideativa la realizzazione è stata scandita da un laboratorio fotografico, grafico e pittorico in cui i ragazzi hanno assunto familiarità con i colori e con il disegno, rappresentando sé stessi. Il manifesto – ha spiegato l’artista di Bruno Salvatore Latella – è stato realizzato con stampa eco solvente resistente al tempo e durevole per dieci anni. Lasso di tempo che può essere prolungato con l’applicazione di un plastificante. Fortissima la valenza simbolica di questa opera urbana.

Essa si declina attraverso la memoria del piccolo Gianluca e di tutte le vittime innocenti e il tema del rispetto dell’ambiente. Questa donna con una rosa in mano dal buio incede verso la luce per portare speranza e giustizia. Simbolica è anche la parete su cui lo stesso manifesto è posto. Alle sue spalle ci sono il tribunale per i minorenni e la comunità ministeriale. Davanti lo spazio aperto. Come uno sguardo oltre, fuori dove la vita può ricominciare. Una vita nuova e libera, nel rispetto delle regole», ha concluso l’artista di origini reggine, Bruno Salvatore Latella, in arte Lbs.

Luogo di memoria di cui prendersi cura

Sita accanto al plesso della scuola primaria dell’ic De Amicis Bolani, dal 2016 la piazza è stata intitolata al piccolo Gianluca con una stele che lo ricorda, dono della fondazione intitolata al giudice Antonino Scopelliti. Negli ultimi anni è stata al centro di iniziative spontanee di pulizia da parte di gruppi di cittadine e cittadine. La condizione della piazza, con area verde e parco giochi, è oggi migliorata, almeno per parte di essa, complice l’adozione della fondazione Italo Falcomatà. Per la rimanente parte è sempre in agguato il degrado. Per questo, in vista dell’iniziativa di ieri, è stato necessario che il gruppo Agesci che sta conducendo con i ragazzi e le ragazze dell’Ussm un percorso di condivisione hanno ripulito lo spazio.

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