Scuole inagibili Reggio, Briante: «Individuate le soluzioni per i plessi da chiudere. Resta il nodo di Catona»
Questa mattina la riunione della commissione consiliare di Controllo e garanzia presieduta da Massimo Ripepi. Con l'assessora alla Pubblica Istruzione anche la dirigente di settore Daniela Gerolama Roschetti e l’assessore ai Lavori Pubblici, Franco Costantino

Le scuole Vitrioli, Melissari, Galluppi, la secondaria di I° grado Dante alighieri e il relativo distaccamento Dante Alighieri sempre a Catona, non apriranno battenti il prossimo 16 settembre. Il Pythagoras, già chiuso lo scorso ottobre, non riaprirà e lo stesso vale per l’edificio nord del Frangipane che era già chiuso. La secondaria Klearchos ad Archi non dovrà chiudere, poiché le criticità gravi sono circoscritte solo a un corpo dell’edificio. Le classi saranno trasferite all’ultimo piano dell’edificio principale.
Questo il quadro emerso in occasione della riunione di questa mattina della commissione di Controllo e Garanzia del Comune di Reggio Calabria presieduta dal consigliere Massimo Ripepi che ritenuto di accendere un faro sulla questione delle scuole inagibili «gestita all’ultimo minuto dall’Amministrazione Comunale e senza un’adeguata pianificazione con disagi che ricadranno sulle famiglie».
La seduta è stata convocata per fare il punto della situazione sugli edifici scolastici sottoposti, nell’ambito dell’intervento Scuole belle e sicure disposto dal comune di Reggio Calabria su 23 strutture, alla verifica della vulnerabilità sismica. Lo scorso 28 agosto, nove di essi erano stati oggetto della comunicazione del settore Istruzione che, in via prudenziale per motivi di sicurezza, ne inibiva l’accesso per la necessità di interventi di adeguamento e ristrutturazione.
In commissione sono stati auditi la dirigente del settore Istruzione Daniela Gerolama Roschetti, l’assessora alla Pubblica Istruzione Anna Briante, l’assessore ai Lavori Pubblici, Franco Costantino.
Le scuole da mantenere e quelle da valutare
«Le altre scuole sottoposte a verifica nell’ambito di quattro lotti, dunque Orazio Guarnaro di Gallico, Villa San Giuseppe, Via Mondello Santa Caterina, Pirandello, Parco Caserta, Alvaro, Sambatello, Rosalì, De Amicis, Arangea, De Gasperi a Condera, Moscato a Gallina, Trunca, San Gregorio, Cassiodoro a Pellaro, a seguito di tutte le fasi di indagine, sono risultate sicure. Dunque non andranno incontro ad alcuna chiusura per inagibilità. Per la scuola Alvaro sono necessari degli interventi ai quali procederemo ma la situazione è sotto controllo.
Sui plessi chiusi, per i quali l’amministrazione ha attivato interlocuzioni e avviato collaborazioni con i dirigenti scolastici, sono già in atto le soluzioni per garantire il regolare avvio delle lezioni, il prossimo 16 settembre. Sugli stessi dovremo eseguire un’accurata analisi di costi e benefici per valutare se e quali interventi eseguire e poi programmarli», così l’assessore comunale ai Lavori Pubblici, Franco Costantino.
Spazi alternativi interni allo stesso istituto comprensivo
«Era nostro dovere in via prudenziale informare le scuole e preservare l’incolumità delle persone, avuti gli esiti dei carotaggi, da qui la lettera che abbiamo inviato ai plessi da chiudere la settimana scorsa. Il nostro invito ufficiale a esplorare la possibilità di utilizzare spazi non messi a frutto fino a oggi negli istituti comprensivi è stato funzionale all’esigenza di trovare alternative. È stato un invito rivolto con la consapevolezza che, in forza del dimensionamento scolastico, questa possibilità era ed è concreta», così la dirigente del settore Istruzione Daniela Gerolama Roschetti.
Le soluzioni in atto
Sulle attività in corso a seguito della nota di Settore, va registrata l‘immediata messa in opera delle scuole che, in massima sinergia con l’amministrazione di Reggio Calabria, stanno ridistribuendo gli spazi per dare risposte e garanzie in vista dell’imminenza dell’avvio dell’anno scolastico. Nel dettaglio ha riferito l’assessora comunale all’Istruzione, Anna Briante.
«Da mesi lavoriamo per la ricerca di alternative. Necessità – ha spiegato l’assessora alla Pubblica Istruzione, Anna Briante – che già dallo scorso anno si imponeva per la scuola Pythagoras. Abbiamo avviato interlocuzioni con altri enti e chiesto anche all’ufficio scolastico provinciale, già a luglio, il nuovo quadro della geografia scolastica. Ci siamo rivolti anche al settore Patrimonio per avere informazioni sui beni confiscati. Nessun immobile, tuttavia, è risultato idoneo alle esigenze scolastiche. Non siamo stati inerti, né passivi, proponendo noi stessi delle ipotesi di dislocazione delle classi all’interno degli istituti comprensivi, anche alla luce del dimensionamento scolastico che ne ha modificato di recente gli assetti pure strutturali. La collaborazione dei dirigenti scolastici è stata massima.
Ed è la strada della dislocazione all’interno degli stessi istituti comprensivi che si sta percorrendo. Le scuole Vitrioli e Galluppi, i cui edifici erano anche sedi delle segreterie, saranno trasferite rispettivamente nei plessi del Galilei e del Pascoli dello stesso istituto comprensivo e presso il plesso Larizza, anch’esso del medesimo istituto comprensivo. La scuola di Condera, che già ad ottobre sarà sede di cantiere per la riqualificazione, saranno trasferite nella scuola nuova e bellissima di San Sperato dove provvediamo a trasportare i banchi che non ci sono. Noi lavoreremo certamente per far tornare le classi nella loro scuola di origine, non solo per questa scuola.
Il Pythagoras andrà al Moscato di Gallina mentre per la scuola primaria del Melissari, c’è la soluzione della scuola nuova di Vito, anche se poco gradita dai genitori. Sarebbe il Comune ad accollarsi il trasporto ma resta la questione dei tanti mezzi necessari per spostare 100 bambini. Cerchiamo alternative ma questa resta la principale al momento, seppure con la previsione di un impegno straordinario in termini di trasporto. Le classi del plesso dell‘Infanzia sono invece destinate al parco Caserta».
L’incognita a Catona
«Le criticità grosse restano su Catona dove stiamo ancora cercando l’alternativa, possibilmente nello stesso quartiere di Catona. L’ex Ciapi richiederebbe interventi assai importanti. Stiamo valutando altre strade come gli istituti religiosi del posto. Abbiamo tuttavia già presentato un progetto del Miur per accedere all’8 per mille e concorrere per un intervento in tempi celeri, finanziato fino a un massimo di 400 mila euro.
Detto questo stiamo provvedendo anche a garantire il servizio di trasloco delle segreterie, laddove necessario, con la ditta incaricata, delle quattro che hanno risposto alla manifestazione di interesse che abbiamo pubblicato la settimana scorsa. Stiamo per altro lavorando per mettere a punto il servizio di trasporto degli alunni che dovranno raggiungere sedi diverse e che sarà gratuito e garantito dal Comune. Atam non dispone di un parco mezzo oggi in grado di sopperire ma ha garantito che lo implementerà per fare fronte a questa esigenza», ha spiegato ancora l’assessora alla Pubblica Istruzione, Anna Briante.
Immobili pubblici già individuati
Il vicesindaco Carmelo Versace è poi intervenuto per rassicurare «sulla presenza di immobili pubblici comunque già individuati nel caso in cui le soluzioni in atto non fossero sufficientemente adeguate. Ciò grazie alle efficaci interlocuzioni avviate dagli uffici comunali con Città Metropolitana e Regione». Ciò garantirà che «non saranno spesi soldi di bilancio per eventuali locazioni di immobili privati», ha sottolineato il presidente di commissione, Massimo Ripepi, che ha già annunciato una prossima seduta a stretto giro per monitorare le attività oggi illustrate.
I nodi da scogliere
I vari interventi dei consiglieri hanno poi messo in luce aspetti da chiarire come l’arrivo dei primi allert, dopo le prime fasi di verifica, pervenuti agli uffici già lo scorso giugno, come ha sottolineato il consigliere Armando Neri. E ancora il mancato accatastamento degli edifici scolastici, la mancata partecipazione ai bandi del Pnrr, come evidenziato dal consigliere Antonino Maiolino.
Poi ancora la questione delle mancate verifiche eseguite negli stessi plessi ai quali si stanno destinando le classi degli edifici inagibili, come per esempio il Galilei e il Pascoli. Su quest’ultimo punto e carenza e inadeguatezza della programmazione, che spesso si rivela schizofrenica, si è soffermata la consigliera Angela Marcianò. «Sono stati eseguiti alcuni interventi di impermeabilizzazione molto impegnativi e costosi. Mi chiedo quante di queste scuole siano state poi chiuse. Occorre programmare con criterio e non perché ci sono le risorse da spendere»
Disagi per le famiglie
La seduta si è chiusa con l’intervento di Alessandra Riganò, mamma di due bambini, che ha rappresentato le difficoltà di tanti genitori che non potranno più lasciare presso lo stesso plesso Melissari, che ospitava la primaria e l’infanzia, i loro figli. «Vi chiedo di attenzionare i genitori lavoratori che avrebbero serie difficoltà ad accompagnare in posti diversi i loro figli».
Timori e incertezze
E infine, Rosa Romeo, del consiglio d’istituto della Nosside – Pythagoras, ha manifestato rammarico per la presenza della medesima scuola finita, suo malgrado, in un calderone. «È un fatto di identità sul territorio. Chiediamo lumi sul futuro della struttura della nostra scuola. Da demolire e ricostruire?». C’è poi la questione dell’accorpamento. «Noi saremmo il plesso accorpante con i nostri 1400 alunni che uniscono ai 300, non il contrario. Stiamo, invece, scomparendo e le persone non hanno più riferimento nel quartiere».