Reggio ricorda l’ingegnere Rodolfo Zehender: “accese” la luce del progresso in città – VIDEO
Questa mattina l’incontro alla facoltà di Ingegneria della Mediterranea, nell’ambito delle iniziative legate alla Notte Europea del Ricercatore, e l’intitolazione della strada che conduce al plesso universitario. Presenti i nipoti Roberta, Luisa e Guido
Rodolfo Zehender (Reggio Calabria 1862 – 1930), ingegnere civile, fondatore delle società “Riuniti di Elettricità” e “Zehender & C.” grazie alle quali, agli albori del Novecento, a Reggio arrivò la luce elettrica. Autore di primi progetti idroelettrici nella città che rese all’avanguardia anche quando, da primo presidente della Società Tranviaria nata nel 1911, portò il tram.
La città di Reggio Calabria e la facoltà di Ingegneria dell’università Mediterranea hanno reso omaggio a questo reggino illustre nell’ambito delle iniziative a corollario della notte europea dei Ricercatori (27 settembre).
Questa mattina presso l’aula magna della facoltà di Ingegneria un incontro dedicato alla sua figura, raccontata alle delegazioni di alcune scuole della città e di studentesse e studenti universitari, ha preceduto la cerimonia di intitolazione della via che conduce al plesso di Ingegneria della Mediterranea. Presenti alcuni familiari dell’illustre ingegnere, i nipoti Roberta, con il marito Totò Mallone e il figlio Mario, Luisa e Guido.
L’incontro e il ricordo
L’incontro apertosi con i saluti istituzionali del rettore della Mediterranea, Giuseppe Zimbalatti, del sindaco di Reggio, Giuseppe Falcomatà, dell’assessore regionale allo Sviluppo Economico, Rosario Varì, del presidente dell’ordine degli Ingegneri di Reggio Calabria, Francesco Foti, dei direttori dei dipartimenti Diies (Informazione, Infrastrutture ed Energia sostenibile) e Diceam (Ingegneria civile, Energia, Ambiente e Materiali) rispettivamente Claudio De Capua e Giovanni Leonardi, che oggi termina il suo mandato e al quale da domani subentra Giuseppe Barbaro.
Il ricordo dell’ingegnere Rodolfo Zehender è stato affidato al professore Francesco Russo, ordinario di Ingegneria dei sistemi della mobilità sostenibile alla Mediterranea. Il suo intervento “L’ingegnere Rodolfo Zehender e le sfide per aumentare la sostenibilità” è stato introdotto dallo storico e docente Fabio Cuzzola. Gli interventi dell’amministratore delegato di Atam, Giuseppe Basile, e del presidente della commissione Toponomastica del comune di Reggio Calabria Domenico Cappellano, hanno infine preceduto le conclusioni affidate al prorettore con delega alla Didattica, Antonino Vitetta, e alla nipote dell’illustre ingegnere, Roberta Zehender.
Motivo di orgoglio e ispirazione
«Un professionista, un ingegnere che ha veramente contribuito alla rinascita di Reggio nell’immediato post terremoto. L’ingegnere Rodolfo Zehender che si è speso tantissimo arrecando benefici dal punto di vista energetico e trasportistico, e dunque sociale. Per questo abbiamo fortemente voluto questa giornata, attingendo dalla nostra storia e dalla nostra memoria. Le sue idee progettuali ancora oggi sono oggetto di studio. Una giornata, dunque, molto significativa che abbiamo ritenuto non solo doverosa verso un illustre professionista ma anche formativa per i nostri studenti». Così il rettore dell’università Mediterranea, Giuseppe Zimbalatti.
«Siamo particolarmente orgogliosi di questa intitolazione che speriamo possa essere di ispirazione per i tanti studenti che percorreranno questa strada recandosi all’università. Intervenendo in modo pionieristico in tema di elettricità e di mobilità, Rodolfo Zehender ha proiettato certamente la nostra città verso un orizzonte di crescita e sviluppo economico, sociale e culturale. Siamo, dunque, felici di condividere questo momento con la sua famiglia e ringrazio l’Università e il magnifico Rettore per aver dato vita a questo momento di approfondimento e di memoria corale». Così il sindaco di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà.
Le opportunità del presente
«Quella odierna è anche un’occasione per promuovere la ricerca e l’innovazione tecnologica, essenziali per migliorare la qualità e la vita dei cittadini e soprattutto per garantire sviluppo e crescita sul territorio. Un’occasione per presentare, dunque, la nuova piattaforma europea delle tecnologie strategiche Step, finalizzata a rafforzare la competitività e a sostenere l’innovazione tecnologica. A breve saranno messi a disposizione dalla Regione Calabria, con procedure a evidenza pubblica a favore di imprese e istituti di Ricerca, 250 milioni di euro». Così l’assessore regionale allo Sviluppo Economico, Rosario Varì.
Rodolfo Zehender, un visionario e innovatore
«L’intervento di Rodolfo Zehender all’inizio Novecento è ancora oggi attualissimo. All’inizio del secolo scorso i grandi problemi erano quelli energetici. Zehender riuscì ad affrontarli con la produzione e la distribuzione dell’energia elettrica. La seconda questione era la mobilità. Rodolfo Zehender promosse tutto il sistema tranviario a Reggio Calabria, portando la città allo stesso livello di città del Nord come Torino e Milano.
Dunque sfide assolutamente attuali ancora oggi, dopo 100 anni. Pensiamo alla diga del Menta che attende l’attivazione della centrale elettrica per portare anche energia pulita oltre che acqua alla città e alle nuove generazioni del tram per collegare i grandi servizi. L’Unione Europea definisce la Smart City come una città che affronta le sfide dell’energia e della mobilità. Zehender, dunque, grande innovatore». Così Francesco Russo, ordinario di Ingegneria dei Sistemi della Mobilità sostenibile alla Mediterranea di Reggio Calabria.
«Oggi l’Europa disegna le città intelligenti richiamando l’integrazione di due degli elementi che già Rodolfo Zehender già agli albori del Novecento aveva realizzato a Reggio, ossia l’energia e la mobilità. Un uomo che guardava al futuro, anticipandolo». Così il prorettore con delega alla Didattica, Antonino Vitetta.
Uno spirito profetico da invocare anche oggi
«L’attualità della sua figura è nella visione che seppe avere di Reggio come città moderna nonostante il terribile terremoto del 1908 e gli inizi il fascismo. Rodolfo Zehender sapeva guardare al passato e alla sua storia costruendo il futuro. In poco tempo dava vita a progetti innovativi mentre noi oggi abbiamo magari i fondi ma non i progetti e le visioni per realizzarli. Il suo spirito profetico dovrebbe aleggiare oggi sia sui tecnici ma credo più anche sui politici di oggi. Oggi colmiamo un ritardo nel riconoscere a questo uomo e professionista il giusto merito». Così lo storico e docente Fabio Cuzzola.
La sfida sempre attuale della modernizzazione
«Siamo impegnati in interventi di ammodernamento dei nostri mezzi e di modernizzazione ad ampio respiro con fondi del Pnrr nella consapevolezza che una città in crescita e salute non può prescindere dal trasporto pubblico. Ascoltando la storia di Rodolfo Zehender, ragionavo sulle distanze. La prima linea tram attivata a Reggio era lunga 9 km e veniva percorsa al massimo fino a 10 volte al giorno. Oggi Atam percorre 12 mila chilometri al giorno, come se andasse e tornasse da Milano cinque volte. Ogni autobus contiene trenta autovetture che non congestionano la città. Questa resta, oggi come allora, la scommessa per il futuro». Così l’amministratore delegato di Atam, Giuseppe Basile.
I benefici per la collettività
«Abbiamo visto come un ingegnere possa cambiare e migliorare la qualità della vita delle persone. Un esempio che noi oggi abbiamo voluto raccontare ai giovani appena iscritti e alle future matricole. A loro dedichiamo due mini lezioni in tema di cybersecurity e ingegneria dei materiali, rispettivamente con il professore Francesco Buccafurri e la professoressa Angela Malara». Così Giuseppe Ruggeri, delegato all’Orientamento del dipartimento Diies.
La “strada” giusta
«Siamo molto contenti di portare a compimento oggi un percorso iniziato tempo fa. La via intitolata a Rodolfo Zehender, inizialmente sita nella zona del viale Calabria, su istanza avanzata dalla facoltà di Ingegneria della Mediterranea di Reggio Calabria, è adesso quella che conduce a questo plesso. Una strada, dunque, molto più aderente alla storia del nostro illustre concittadino». Così Domenico Cappellano, presidente della commissione Toponomastica del comune di Reggio Calabria.
Emozioni e orgoglio
«Noi familiari siamo orgogliosi ed emozioni per questa giornata dedicata a nostro nonno. Era per noi un sogno condividere il suo ricordo in modo così collettivo. Fin dalla presentazione del libro “Il tram a Reggio Calabria” del professore Antonino Meduri, quando grazie all’ingegnere Corrado Rindone conoscemmo il professore Russo e toccammo con mano la grande eredità di visioni e saperi che il nonno aveva lasciato, sognavamo una giornata come quella odierna. Ringraziamo davvero tutte le numerose persone che ci hanno sostenuto fino a questa intitolazione.
Io non ho ricordi diretti del nonno perché è morto prima che io nascessi. Conosco, però, la reputazione che ha continuato a parlare per lui e i racconti che in famiglia non sono mai mancati. Era un uomo irreprensibile, padre di sette figli, professionista rigoroso la cui formazioni spaziava oltre i confini del territorio. Seguiva direttamente e personalmente i cantieri e non si risparmiava andando anche fuori per formarsi e tornare a Reggio con idee innovative». Così la nipote Roberta Zehender.