Un triste risveglio in questo inizio d’anno per i residenti della zona del centro agroalimentare di Mortara, periferia sud di Reggio Calabria, che hanno respirato stamane i primi fumi velenosi nel 2025. Un incendio è divampato all’interno del mercato dove in queste settimane si erano accumulati materiali da imballaggio. La strada prima sommersa dai rifiuti si è mantenuta in uno stato di decoro, nonostante non sia ancora stata messa in funzione la barra per l’accesso. Tuttavia restano le discariche ancora disseminate lungo gli dei torrenti Valanidi e l’incompleto mercato agroalimentare.

In corso di accertamento le cause del rogo, domato dai vigili del fuoco e consumatosi all’interno del mercato che oggi non era aperto. Il clima è di preoccupazione per i residenti che temono che «la pulizia continuerà a riguardare solo lo stradone e non anche il mercato e tutte le altre zone che ancora sono adibite illecitamente a discariche che inquinano e sono a rischio incendi».

Dal canto loro i commercianti si dicono delusi degli «impegni disattesi del Comune che avrebbe dovuto smaltire anche la mole di rifiuti lato monte, non solo quella lato mare. I fondi pare non siano bastati e dunque avevamo pensato di provvedere noi – dicono i commercianti – ma il preventivo che abbiamo chiesto propone una spesa di 10 mila euro, un importo per le nostre tasche piuttosto proibitivo. E intanto è iniziato per noi il 14° anno di attesa per il completamento della struttura», sottolineano ancora i commercianti.

L’amministrazione comunale di Reggio Calabria ha sempre dichiarato di voler completare al più presto il Progetto Integrato Centro Alimentare Trasporti Pubblici e Servizi Annessi Località Mortara. L’obiettivo è quello di rendere le opere funzionali agli scopi per cui erano state programmate e finanziate con il Decreto Reggio.

E tuttavia il centro agroalimentare, che prima sorgeva in via Aspromonte a Reggio Calabria, è tra le opere rimaste incompiute, definite al momento incollaudabili e accessibili in deroga da un decennio dagli operatori ortofrutticoli. Complice anche un lungo contenzioso con la ditta esecutrice, l’iter di completamento è da mesi ripartito ma i risultati ancora tardano ad arrivare.