Dal lungomare di Reggio Calabria, lo sguardo si perde tra curve silenziose e riflessi dorati, mentre l’Etna si accende nel rosso vivo di un tramonto che sembra fuoco e poesia
Un tramonto infuocato accompagna l’ingresso a Reggio Calabria, mentre l’Etna veglia in lontananza: un incontro silenzioso tra cielo, strada e meraviglia
«Il pomodoro, astro della terra, stella ricorrente e feconda,
ci mostra
le sue circonvoluzioni,
i suoi canali,
l'insigne pienezza
e l'abbondanza, senza ossa,
senza corazza,
senza squame né spine» (Pablo Neruda)
«I giorni a scorrere
sull'abaco preciso della vita.
Lenta la spinta dei calcoli
inarrestabili
in punta di dita.
Sui fili nessun nodo
ad arrestarne la corsa
e io, Sisifo ostinato,
a spingerlo tenace sul mio monte perché non cada la speranza alle pendici». (Silvana Poccioni)
«Alberi!
Frecce voi siete
dall’azzurro cadute?
Quali tremendi guerrieri
vi scagliarono?
Sono state le stelle?
Vengon le vostre musiche
dall’anima degli uccelli,
dagli occhi di Dio». (Federico Garcia Lorca)
Tu esisti nei luoghi più impensati come il giallo di un fiore intravisto per un attimo, dal finestrino del treno, in un prato di di dicembre.
(Fabrizio Caramagna)
"Lasciami alle mie notti
ed ai miei benefici di peccato,
lasciami nell'errore
se decantarmi è compito di Dio! So che mi assolverai delle mie pene: ma ora lasciami umana col cuore róso dalla mia paura". (Alda Merini)
Mi piacciono i tramonti pieni di luce, quelli che irrompono da qualche angolo nascosto del cielo e incrinano l’asse terrestre tanto sono spettacolari.
Quelli che ti ricordano perché sei vivo.
(Fabrizio Caramagna)
«Ondeggiando – la debole luce
si avvicina – con le sue ali leggere, fragili, la lucciola vola.
E luccica, perchè teme di restare nelle tenebre
sconosciuta da tutti».
(Yu Ce-Nan)
«E tutto mi sa di miracolo;
e sono quell’acqua di nube
che oggi rispecchia nei fossi
più azzurro il suo pezzo di cielo,
quel verde che spacca la scorza
che pure stanotte non c'era». (Quasimodo)
E qualcosa rimane fra le pagine chiare e le pagine scure
E cancello il tuo nome dalla mia facciata
E confondo i miei alibi e le tue ragioni
(Francesco De Gregori)