giovedì,Marzo 28 2024

Ospedale di Scilla chiuso, la protesta dei cittadini: «Pretendiamo il diritto alla sanità»

Pronti a manifestare in piazza contro le scelte dell'Asp che «non hanno dato scampo e hanno penalizzato così la salute pubblica»

Ospedale di Scilla chiuso, la protesta dei cittadini: «Pretendiamo il diritto alla sanità»

Lo avevano detto e loro, almeno, gli impegni li mantengono. Sabato 15 ottobre in piazza San Rocco alle 17 daranno vita alla manifestazione pro-riapertura della casa della salute di Scilla. Stiamo parlando di comuni cittadini. Gli scillesi figli degli emigrati che hanno dato la luce allo Scillesi d’America e che oggi non accettano di vederlo scomparire dopo anni di battaglie.

La storia

Una storia gloriosa che vede la sua prima battuta d’arresto nel 2010 quando venne disposta la dismissione dell’attività ospedaliera del presidio di Scilla «costruito grazie alla generosità dei nostri avi – recita il manifesto che circola in paese invitando tutti alla partecipazione – Nel 2012 sono stati individuati i siti dove collocare le case della salute, tra cui il presidio di Scilla. Sempre nel 2012 si conferma l’esistenza di un finanziamento 8.270.000,00. Una cifra assegnata per la casa della salute di Scilla, ad oggi mai utilizzata per la sua ristrutturazione. In oltre 10 anni, Scilla e il suo vasto bacino d’utenza, purtroppo subiscono lo scippo di vari servizi sanitari».

Il colpo di grazia

Il colpo di grazia è avvenuto il 14 novembre 2021 quando il punto di primo intervento viene chiuso durante le ore notturne per mancanza di medici al pronto soccorso di Gioia Tauro. A luglio del 2022 il punto di primo intervento viene completamente chiuso per circa una settimana. Questo è accaduto per la mancanza di medici al pronto soccorso di Polistena. Solo dopo «riapre perché ci troviamo in piena stagione turistica. Con una comunicazione del 21.09.2022, emanata alla stampa dal commissario straordinario Asp di Reggio Calabria – ricordano i cittadini che stanno organizzando la manifestazione –  abbiamo appurato che la nostra struttura nel giro di 24 ore avrebbe cessato l’erogazione dei servizi sanitari, perché l’immobile a seguito di rilievi antisismici viene considerato pericoloso.

La protesta

Alla luce di questo piccolo riassunto della fine della sanità pubblica a Scilla, noi, in qualità di cittadini, siamo chiamati a condannare le scelte fatte dall’Asp di Reggio Calabria in tutti questi anni. Scelte che non hanno dato scampo. Scelte che hanno penalizzato così la salute pubblica e il diritto alle cure sancito dalla costituzione italiana. Da qui nasce la necessità di intraprendere un percorso di sensibilizzazione presso i vertici politici e amministrativi affinché’ Scilla abbia la sua casa della salute riaperta, efficiente, funzionale». Così il comitato invita tutti alla partecipazione per dare un chiaro segnale e rivendicare il sacrosanto diritto alla salute. 

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