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«La pallavolo a Reggio Calabria sopravvive alla gravissima carenza di strutture e impianti solo grazie ai sacrifici e alla passione delle società sportive. Il Comune ha disatteso tutti i suoi impegni e siamo talmente sfiduciati da non voler fare più appelli né volere più incontri e confronti. Siamo stanchi di essere presi in giro». Il presidente del comitato territoriale della Fipav, Domenico Panuccio, non nutre alcun dubbio.
«Inutili sono state tutte le interlocuzioni fino a oggi. Purtroppo il protrarsi di questa situazione avrà pesanti ripercussioni sulla pratica di questo sport in città. Qui a resistere sono 13 società e circa 1200 atleti che devono dividersi i pochi spazi che ci sono senza neppure essere liberi di programmare attività e gare».
La protesta e le rassicurazioni
I punti dolenti sono tanti. La struttura Copri e scopri adiacente al palaCalafiore a Pentimele è stata consegnata a gennaio (invece che a ottobre) ma senza bagni. I servizi sono ancora nella fase di un lento allestimento. Il palazzetto a Ravagnese che avrebbe dovuto essere consegnato alla fine dello scorso anno, ancora non è pronto. E questi erano gli impegni principali assunti in piazza Italia al momento della protesta dello scorso settembre.
Dirigenti, tecnici e genitori e atleti si erano ritrovati tra i palazzi istituzionali per giocare in piazza e così rivendicare il loro diritto allo sport. La carenza di impianti si è acuita a seguito della chiusura per almeno due anni per lavori di ammodernamento della palestra Giulio Campagna, nota come Palloncino. Impianto, tra i pochissimi omologati per le partite sul territorio comunale. Un impianto che le stesse società si erano ritrovate anche a dover difendere in precedenza dall’impiego come centro di prima accoglienza per migranti.
Gli impegni assunti dal Comune e poi disattesi
Durante la protesta erano arrivati in piazza l’allora assessore ai Lavori Pubblici, su delega dell’allora sindaco ff Paolo Brunetti, Rocco Albanese, e la dirigente di settore Istruzione, Sport, Politiche giovanili e Partecipate del comune di Reggio, Daniela Roschetti.
«Lo scorso settembre – ricorda il presidente della Fipav reggina Domenico Panuccio – eravamo in piazza a protestare e farci rassicurare che in pochi mesi avremmo potuto disporre del Copri e scopri con bagni annessi e del palazzetto di Ravagnese. Le due strutture avrebbero sopperito alla chiusura del Palloncino, nelle more di lavori che dopo sei mesi vediamo comunque fermi ancora alla sola demolizione. Da quella protesta, invece, di mesi ne sono passati oltre sette e oggi siamo fermi al palo con una sola struttura omologata per le sole gare territoriali».
Un solo impianto comunale per le gare senza bagni
«Un unico impianto in cui siamo costretti a dire a bambini e adolescenti, anche in trasferta, che per andare in bagno devono uscire e a 200 metri provare ad entrare al palaCalfiore che è accanto. Tutto questo, pur corrispondendo da gennaio al Comune la tariffa piena per l’utilizzo di un impianto che non ha tutti i servizi. I bagni non ci sono ancora e i lavori vanno a rilento. Tutti gli arredi e l’attrezzatura presente per la pratica sportiva all’interno, per altro, sono stati interamente messi a disposizione da noi. Il Comune, insomma, riscuote e basta.
La carenza più grave riguarda, dunque, gli impianti omologati per le gare. Ma anche per gli allenamenti la situazione deve migliorare. Ci sono le palestre scolastiche. Ma le società necessitano di programmare più allenamenti alla settimana e pertanto devono integrare anche con le strutture pubbliche a gestione privata, come il Botteghelle e il Boccioni. Basti pensare che la serie B maschile, non potendo contare su una struttura di 500 posti a sedere sul territorio comunale reggino, deve giocare nel palasport tra i più grandi del Meridione che è il palaCalafiore con 7500 posti. Questa è la situazione a Reggio Calabria». Così spiega ancora il presidente del comitato territoriale della Fipav di Reggio Calabria, Domenico Panuccio.
«Le uniche prospettive che ci permettiamo di avere, ma ormai per la prossima stagione agonistica, sono solo due. Unitamente a un Copri e scopri finalmente dopo quasi un anno con i bagni, anche il campo di volley al pianeta Viola. Esso, con qualche variante, potrebbe essere omologato anche per le gare regionali. E sarebbe una grande novità a Reggio. La carenza resta comunque grave, anche se per le gare possiamo contare pure sulla palestra dell’istituto Fermi, di competenza della Città Metropolitana. Certamente non farò più appelli per farmi ancora prendere in giro. Vedremo quanto sarà possibile resistere. Ma è dura». Così conclude il presidente del comitato territoriale della Fipav di Reggio Calabria, Domenico Panuccio.
Il Palloncino demolito e da ricostruire
In attuazione del progetto Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza – missione 5 Inclusione e Coesione, Infrastrutture sociali, famiglie, comunità e terzo settore, l’Amministrazione comunale reggina ha destinato tre milioni di euro a valere sui bilanci 2023/2025 all’intervento di demolizione e ricostruzione del Palloncino. Esso è inserito nel piano triennale delle Opere Pubbliche 2022-2024. Ad aggiudicarsi i lavori nel marzo dello scorso anno è stata l’impresa Dierre con un ribasso pari al 24.541%.
Dello scorso febbraio è la determina del settore dei Lavori Pubblici del Comune reggino che ha disposto la liquidazione alla ditta di un primo importo, pari a oltre 400mila euro di cui 376mila quale anticipazione del 20% del prezzo del Contratto.
La struttura a oggi è stata demolita ma ancora i lavori di ricostruzione, che a 500 giorni dalla consegna avvenuta in ottobre dovrebbero essere completati, non sono ancora iniziati.