Carceri Reggio, nessun nuovo agente di polizia penitenziaria all’orizzonte – VIDEO
Secondo le prime indiscrezioni, delle oltre 1700 nuove unità di personale del 183° corso di formazione, solo 73 saranno destinate agli istituti penitenziari calabresi. Nessuna per la città dello Stretto
Hanno giurato e presto prenderanno servizio negli istituti penitenziari indicati come sedi disponibili per le assegnazioni di prima nomina dalla direzione del Personale del dipartimento dell’amministrazione penitenziaria del ministero di Giustizia. I dati richiesti sono stati trasmessi alle direzioni delle scuole di formazione, proprio lo scorso 25 giugno.
Secondo le prime indiscrezioni, poiché pare che non vi sia stata ancora alcuna comunicazione ufficiale, sarebbero soltanto 73 (31 donne e 42 uomini) i neo agenti di polizia penitenziaria che, dei 1704 formati al 183° corso e pronti e prendere servizio, saranno destinati ai 7 dei 12 istituti penitenziari calabresi.
Le prime assegnazioni senza Reggio
Il personale sarà così distribuito in regione: Cosenza (3 ci cui due donne e un uomo), Crotone (2 donne), Vibo Valentia (solo 8 e tutte donne a fronte della richiesta di 31 agenti uomini), Castrovillari (6 donne), Corigliano Rossano (21 di cui 6 donne e 15 uomini), Catanzaro (33 di cui 7 donne, di cui tre all’istituto penale minorile, e 26 uomini). All’appello mancano le carceri del reggino. Nessun istituto penitenziario figura tra le sedi dichiarate (almeno a questo giro) disponibili per le assegnazioni.
Una questione che attende risposte e chiarimenti dal momento che il sovraffollamento e la carenza di personale impattano in modo molto significativo sulla sicurezza specie nel carcere Arghillà anche sovraffollato.
«I nuovi 1704 agenti contribuiranno al miglioramento delle condizioni lavorative di chi vive il carcere, un’iniezione di forze nuove che daranno sollievo agli istituti che soffrono le conseguenze di anni e anni di abbandono da parte dei governi precedenti». Lo ha dichiarato il sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro Delle Vedove, che lo scorso maggio aveva annunciato nuovi innesti anche nel carcere reggino di Arghillà. In quell’istituto era venuto in visita, al seguito dell’eurodeputato Denis Nesci in piena campagna elettorale con Fratelli D’Italia. Una visita era stata preceduta e seguita di eventi critici proprio in quel carcere.
In una settimana si erano concentrati un’aggressione a un sottufficiale, il pronto intervento di altri agenti per sventare un suicidio, un’altra aggressione e poi una rissa.
In attesa di risposte e chiarimenti
Si resta, a questo punto, in attesa di capire cosa sia previsto per le carceri reggine, in questo frangente ignorate. Eppure sono anch’esse contemplate nel quadro critico delineato lo scorso aprile dal presidente del Consiglio regionale Filippo Mancuso e dal garante regionale Luca Muglia. A loro firma una missiva è stata inviata al ministro Carlo Nordio e al capo del dipartimento Applicazione della Pena, Giovanni Russo. Denunciato «il deficit del personale di Polizia penitenziaria che raggiunge in alcuni casi livelli allarmanti (-100 Catanzaro; -70 Vibo Valentia; -42 Rossano; -37 Palmi; -36 Reggio Arghillà)». Eppure Palmi e Arghillà non hanno avuto risposta né figurano nel quadro prospettato dal dipartimento dell’amministrazione penitenziaria del ministero di Giustizia.