Lo scorso 1 ottobre il Tribunale di Reggio Calabria ha pronunciato sentenza di primo grado, nel corso del rito abbreviato, nei confronti di 83 imputati, condannandone 76 e assolvendone 7
Nell’aula bunker di Reggio Calabria è stata pronunciata la sentenza del processo in rito abbreviato che ha smantellato una rete criminale transnazionale legata alle cosche Nirta-Strangio e Morabito. I giudici hanno accolto le richieste della Procura antimafia reggina, infliggendo condanne pesanti a 81 imputati, molti dei quali condannati a 20 anni di reclusione.
Quarant’anni senza il giovane giornalista napoletano. I suoi scritti parlano ancora. La criminalità organizzata campana disposta a sacrificare i suoi boss per dominare a fronte del sistema familistico calabrese molto più chiuso anche a costo di implodere
L'intervento del procuratore aggiunto a Palazzo San Giorgio: «La ’ndrangheta è abituata agli stereotipi. Non servono slogan, ma un dibattito libero e concreto. Il destino dei figli delle famiglie mafiose riguarda tutti noi»
«Mi hanno imbrogliato» sbotta il boss Giuseppe che scopre una cosca spaccata, gestita in sua assenza senza rispetto per gerarchie e spartizioni. Al centro delle tensioni: l’accaparramento dei proventi illeciti e l’assenza di sostegno al nucleo familiare del capo
Il presidente dimissionario commenta la maxi-operazione contro la cosca Piromalli: «Segnale forte delle Istituzioni. La Calabria deve essere terra di lavoro, sviluppo e futuro, non di paura e sopraffazione»
Gli avvocati Alvaro e Rigamonti hanno espresso il loro compiacimento per la decisione del Tribunale vibonese, che ha riconosciuto come il Barone non abbia agito da partecipe del sodalizio mafioso né nell’interesse di esso
Al vertice dell’organizzazione il 57enne Rosario Marando, originario di Platì, e suoi familiari. Ricostruite le rotte della cocaina dal Sudamerica nei porti spagnoli, a Rotterdam e Gioia Tauro. Confermata l’alleanza con i gruppi albanesi nella Capitale
La Suprema Corte era un colabrodo: «I mafiosi sapevano tutto in tempo reale». Il patto tra ’Ndrangheta e Cosa Nostra alla base dell’omicidio: i siciliani dovevano evitare le condanne dei loro capi, i calabresi stoppare la guerra di mafia
La resilienza delle cosche e la capacità di rigenerarsi nonostante le misure restrittive. Le accuse vanno dalla gestione del narcotraffico allo scambio politico elettorale
Cosma Damiano Stellitano, 60 anni, residente a Vinci (Firenze), accusato di numerosi reati con l'aggravante del metodo mafioso e della finalità di agevolare la 'ndrangheta
Nel filone Equalize coinvolto anche l’hacker Calamucci. Al centro delle indagini il tentativo della cosca Barbaro di mettere le mani sulla società degli imprenditori Motterlini
Tra le sei persone arrestate il pentito che ha ucciso Bellocco, Marco Ferdico e il calabrese Pietro Andrea Simoncini, considerato dai pm di Milano vicino ai clan del Vibonese
Sentenza della Corte europea dei diritti umani che su Morabito scrive: «Novantenne al quale è stato diagnosticato il morbo di Alzheimer, non costituisce un pericolo»
Dopo 7 anni e una lettera di minaccia di morte l’imprenditore scrive al ministro Piantedosi e al procuratore nazionale antimafia Giovanni Melillo: «Non lasciatemi solo»