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Il tesoro continuerà ad essere indagato ma intanto una prima cornice renderà fruibile in sicurezza quanto di antico è affiorato.
Le ringhiere sono arrivate e sono state già posizionate intorno a esso. I terrazzamenti con staccionate segnano già il percorso che condurrà il pubblico al cuore dell’area archeologica. Qui insiste il basamento di un edificio templare di epoca romana, si ipotizza di età Augustea, forse di prima età Giulio Claudia.

Presso gli scavi di piazza Garibaldi, nel centro storico di Reggio Calabria, i lavori sono andati avanti con ritmo. Dunque l’impegno dell’Amministrazione comunale resta quello di «consegnare l‘area archeologica alla città entro la fine del mese, in modo da renderla fruibile già per la stagione estiva. Resta anche per definire quella che poi sarà la situazione della viabilità che molto ha preoccupato i commercianti della zona». È quanto afferma Carmelo Romeo, assessore comunale di Reggio Calabria con delega specifica tra le altre ai Patti per il Sud.
L’attesa delle ringhiere
La sostituzione in corsa della ringhiera, con la scelta di un modello più conforme alle esigenze di sicurezza, ha imposto una dilazione nei tempi di fine lavori. Il termine iniziale dell’appalto era infatti fissato allo scorso 31 marzo. Adesso sono in corso altre opere di rifinitura che riguardano le immediate adiacenze e le aree a verde. Appena tutto sarà pronto, sarà chiuso il cantiere.
Gli ultimi dettagli
«Messe a punto le ringhiere, restano degli interventi minimi ma necessari che riguardano anche delle lavorazioni relative all’edicola. Appena avute le certificazioni necessarie, potremo chiudere il cantiere. Ciò avverrà solo quando tutto, ogni dettaglio, sarà in ordine». È quanto spiega l’architetta Michelangela Vescio, direttrice dei lavori e progettista con Giuseppina Vitetta, degli “interventi di messa in sicurezza degli scavi per la valorizzazione e la fruizione dei resti archeologici”.
L’area dunque, sarà presto fruibile e contestualmente proseguiranno le indagini archeologiche che avranno come perimetro (per ora) quello della stessa area. La soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Reggio Calabria e la provincia di Vibo Valentia, guidata ad interim da Maria Mallemace, è già al lavoro per la progettazione.
Essa sarà relativa alle indagini da condurre sulla fase greca emersa di recente. Tali indagini saranno condotte da personale della Sovrindentenza, forse con il supporto di qualche professionista esterno. I fondi del finanziamento straordinario accordato dal Mic sono pari a 400 mila euro. La progettazione dovrebbe prevede un impianto di illuminazione che consenta all’area di essere ammirata anche di sera.
I tesori affiorati

Un edificio templare di epoca romana, si ipotizza di età Augustea, forse di prima età Giulio Claudia, di cui sopravvivono il basamento (di cui è stata raggiunta la fossa di fondazione), quel che è stato lasciato delle scale di ingresso e i muri legati a esso legati. Ancora emersi altri due muri, di età precedente, ellenistica, e la parte di struttura medievale. Con stratificazioni che si spingono almeno fino a oltre 2000 anni fa, ecco le tracce significative dell’area sacra della città antica. Un’area marginale ma importante per il collegamento con il territorio a Sud della città. Una zona stabilmente occupata, non solo frequentata, che oggi ricade nel centro storico della città a piazza Garibaldi. A coordinare la campagna scavi conclusasi lo scorso 31 marzo, Marilena Sica in costante collaborazione con l’archeologa Silvia Ferrari e con la disegnatrice Domenica Vivace. Direttore scientifico Fabrizio Sudano.
Due campagne di scavi archeologici, la prima nel 2016, dopo il rinvenimento che bloccò la costruzione di un parcheggio, e questa conclusasi qualche giorno fa, hanno portato alla luce questi tesori.
Le fasi dell’appalto e del cantiere
“Interventi di messa in sicurezza degli scavi per la valorizzazione e la fruizione dei resti archeologici”. Questo il progetto finanziato con i fondi del Decreto Reggio e poi inserito nell’ambito dei fondi “Patto di Sviluppo per la Città Metropolitana”, gli ex “Patti per il Sud”, per un importo complessivo di 1 milione e 400 mila euro. Esso è stato approvato dalla giunta comunale nel 2019.
Nel 2020, indetta gara di appalto, tramite procedura negoziale, i lavori sono stati assoggettati al ribasso d’asta per un ammontare complessivo di oltre 970 mila euro. Con determina dirigenziale del settore Grandi Opere del comune di Reggio Calabria, nel 2022 l’intervento è stato aggiudicato definitivamente all’Impresa Samoa Restauri. Questa ha poi subappaltato alcune delle attività necessarie per il completamento all’impresa Aet srl. Importo del lavori pari a oltre 682 mila euro, oltre iva.

Questo l’appalto originario che ha reso necessaria in corso d’opera la programmazione di interventi complementari funzionali al completamento di questa campagna di scavi e alla loro messa in sicurezza ai fini della fruibilità collettiva. L’intervento, denominato “Messa in sicurezza scavi piazza Garibaldi, 1° stralcio – Valorizzazione e fruizione resti archeologici”, per un importo pari a poco più di 195 mila euro. Dunque di quasi 879 mila euro, il valore complessivo del contratto.
A tale riprogrammazione hanno fatto seguito lo stallo, il subappalto (autorizzato dal Comune dalla Samoa Restauri all’impresa Aet srl), la ripresa lo scorso gennaio, e la conclusione della nuova campagna di scavi archeologici.
