giovedì,Aprile 25 2024

Aeroporto dello Stretto, in Parlamento la proposta di una governance delle istituzioni reggine e messinesi

Il deputato pentastellato Riccardo Tucci "interroga" i ministeri. Posta la questione del mancato sviluppo dello scalo, rilancia l'ipotesi di un nuovo scalo e di una subconcessione di Sacal

Aeroporto dello Stretto, in Parlamento la proposta di una governance delle istituzioni reggine e messinesi

La richiesta di istituzione di un «un tavolo ministeriale partecipato da tutti gli enti interessati per discutere di intermodalità e uno volto alla verifica della fattibilità di un nuovo, ecosostenibile ed intermodale aeroporto del Mediterraneo a natura interregionale nella città di Reggio Calabria».

La valutazione di una «nuova governance attraverso una subconcessione quinquennale da parte di Sacal alle istituzioni locali reggine e messinesi».

Ecco alcuni tra i punti salienti dell’interrogazione parlamentare presentata ieri dal deputato pentastellato Riccardo Tucci. La sollecitazione è rivolta al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, al Ministro per gli affari europei, il Sud, le politiche di coesione e il Pnrr, al Ministro per gli affari regionali e le autonomie. Al centro il mancato rilancio dell’aeroporto Tito Minniti.

Nessun rilancio

Bolla, infatti, come fallimentare la gestione degli ultimi anni dell’aeroporto dello Stretto, il deputato grillino. Nella sua interrogazione denuncia il calo dei passeggeri e la chiusura di tutti i punti commerciali all’interno dello scalo. Un quadro che evidenzia una ripartenza rimasta oggi solo un annuncio. Uno scenario che stride profondamente con il potenziale.

«L’aeroporto Tito Minniti serve un bacino di utenza di oltre un milione di persone che abitano l’area integrata dello Stretto. Per tale motivo potrebbe avere una dimensione interregionale». Così scrive il parlamentare grillino, richiamando l’ingente stanziamento con in fondi Cis volare di 60 milioni di euro (ndr in realtà solo 35 milioni di nuove risorse più i 25 milioni dell’emendamento Cannizzaro) per il suo ammodernamento.

Un nuovo aeroporto

Da qui la proposta di discussione anche circa la fattibilità della costruzione di un nuovo scalo. Una ipotesi che tornerebbe a riaffacciarsi dopo essere tramontata lo scorso anno. Al 2021 risale, infatti, un finanziamento di 800 mila euro del Ministero a Metrocity, che aveva presentato il progetto di nuova aerostazione dell’imprenditore reggino Pino Falduto. L’Ente ha poi modificato i piani. Rimossa la “Realizzazione di una nuova aerostazione” dal progetto la Città Metropolitana, sta puntando solo “sistema intermodale dell’area Metropolitana“. Al momento sta investendo dunque solo in collegamenti e intermodalità tra lo scalo e i 97 comuni del reggino.

Una governance dello Stretto

Tra le proposte, dunque, anche quella di un nuovo scalo in un territorio dalla forte specificità geografica propria dell’area dello Stretto. Una specificità che secondo il deputato Tucci è argomento spendibile anche per valutare una eventuale nuova «governance». Ipotizzata una subconcessione quinquennale da parte di Sacal alle istituzioni locali reggine e messinesi.

Sottoposta così all’attenzione dei Ministeri la possibilità di nuova gestione che meglio possa realizzare gli interessi dell’area geografica assai peculiare e tutelare anche il diritto alla mobilità dei territori di riferimento. Una proposta che potrebbe richiamare la società di gestione dello Stretto ventilata anche a Reggio nel 2021. Era stata proposta dalla stessa amministrazione comunale, guidata dal sindaco poi sospeso, Giuseppe Falcomatà, e dalla task force istituita proprio a palazzo San Giorgio.

«Abbiamo anche prospettato al presidente Occhiuto la possibilità di lavorare sull’ipotesi di una subconcessione. Con il placet di Enac e Enav, Sacal potrebbe avallare una società da costituire ad hoc con le due città Metropolitane di Reggio Calabria e Messina e con tutti gli attori del territorio coinvolti e interessati». Così si era pronunciato il coordinatore della task force Aeroporto del comune di Reggio Calabria, Salvatore Chindemi nel febbraio del 2022. A questa proposta, però, non seguì alcuno sviluppo.

La zes

L’interrogazione pone anche l’altra questione della zona economica speciale istituita tra le piste. Il deputato pentastellato chiede nell’interrogazione «per quale ragione, la zona Zes della città metropolitana di Reggio Calabria (nodo di trasporto aeroportuale) non abbia individuato anche la più logica zona industriale di San Gregorio-Pellaro San Leo, in luogo dell’attuale perimetrazione. Ciò al fine di sviluppare aree innovative per la produzione di velivoli ultraleggeri e droni di nuova generazione, oltre che incubatori d’impresa per attività turistiche, aeronautiche, tecnologiche e diportistiche». Chiede altresì «con quali tempistiche si intenda attuare la continuità territoriale e applicare la normativa sulle tariffe sociali rendendo, allo stesso tempo, attrattivo volare da e per Reggio Calabria».

Un tema che richiama l’istanza di spostamento dell’attuale Zes, inspiegabilmente istituita tra le piste, del comitato spontaneo di imprenditori “Zes fuori dalle piste dell’aeroporto di Reggio Calabria”. Essa è attualmente al centro dell’interlocuzione con la Regione e con il commissario Zes Calabria, Giuseppe Romano, sollecitata dallo stesso comitato. Il gruppo si compone di oltre 1000 persone in termini di forza lavoro. Ha aderito anche Confindustria.

Articoli correlati

top