Nel silenzio dopo la pioggia, l’Arena di Reggio si sveglia lenta. Una pozzanghera riflette Athena, mentre attorno la vita riprende — i pescatori, il mare, il tempo che ricomincia
Una corsa sotto la pioggia, gocce sul vetro e il mare che osserva silenzioso. Reggio Calabria si racconta nei dettagli sfocati, dove il cuore vede meglio degli occhi.
C’è chi resta e chi parte. Chi osserva e chi vola. Chi attende e chi attraversa l’orizzonte. Ma tutti, in un modo o nell’altro, cercano lo stesso respiro
Uno scatto, un salto, un battito d’ali verso il ferro. Sotto, una folla di sguardi incantati, bambini con gli occhi spalancati che scoprono che i sogni, a volte, si appendono davvero al canestro
Tra il fuoco del tramonto e il blu profondo del mare, il Pilone di Scilla si erge come un colosso sospeso nel tempo, immobile testimone di una storia che continua a scorrere
Un paesaggio surreale, scolpito dagli elementi, che si innalza come un’eco primordiale nel silenzio della natura, tra creste bianche e ombre senza tempo
Nel cuore di Reggio Calabria, un uomo si lascia cullare dal tramonto, ritrovando nella luce e nel mare la presenza silenziosa di qualcosa che cura e accoglie senza parole