Un tramonto infuocato accompagna l’ingresso a Reggio Calabria, mentre l’Etna veglia in lontananza: un incontro silenzioso tra cielo, strada e meraviglia
Nel silenzio dopo la pioggia, l’Arena di Reggio si sveglia lenta. Una pozzanghera riflette Athena, mentre attorno la vita riprende — i pescatori, il mare, il tempo che ricomincia
Dèmoni e meraviglie, venti e maree, il mare si è ritirato già in lontananza e tu come alga dolcemente accarezzata dal vento nelle sabbie del tuo letto ti agiti sognando (Jacques Prevert)
“Per scorgere l'eternità in un granello di sabbia e il paradiso in un fiore di campo tieni l'infinito nel palmo della mano e l'eternità in un'ora.” - William Blake
Meduse [...] belle forme di vita - (per quale sguardo foggiate? ), coppe che si versano, si offrono, si piegano in mezzo all'acqua, successione di graziose deformazioni - continue con ondulazioni, bordi di onde, e aperture voluttuose; c'è come una voluttuosa ginnastica della veste intorno alle parti intime, rosoni, quadrilobi viventi cristallini frangiati; una strana provocazione in questi atti ciclici, queste fughe, questi rovesciamenti, queste inversioni, queste civetterie di organi - che sono ornamenti, un miscuglio di fugit ad salices e di geometria. Provocanti e astratte.
Paul Valéry (Quaderni, 1894/1945)
E lì negli assolati uliveti,
dove soltanto cielo azzurro con cicale e terra dura esistono,
lì il prodigio,
la capsula perfetta dell’uliva che riempie il fogliame con le sue costellazioni:
più tardi i recipienti, il miracolo, l’olio.
(Pablo Neruda)
Vista da lontano, Stromboli ricorda moltissimo i vulcani dell’immaginario infantile: un rilievo a forma di cono dalla cui sommità fuoriesce del fumo.
(Vesna Maric)
Quando l’azzurro fonde in gocce di noia, distillando un’immensità di blu e desolazione, mi difendo da me stesso e dal cielo nelle acque mediterranee dello spirito.
(Emil Cioran)
Uomo libero, amerai sempre il mare!
Il mare è il tuo specchio: contempli la tua anima nel volgersi infinito dell’onda che rotola
e il tuo spirito è un abisso altrettanto amaro.
(Charles Baudelaire)