mercoledì,Aprile 30 2025

Due anni da Steccato di Cutro, la Calabria non dimentica la tragedia in cui persero la vita 94 persone

Al liceo Preti-Frangipane di Reggio la mostra di Tina Parisi "Mediterraneo, invisibili". In memoria permanente delle vittime anche una palestra outdoor con le forme di un albero della vita nel parco del Tempietto, nel cuore di città dello Stretto. A Riace, oggi alle ore 10:30 nel Villaggio Globale, un momento di raccoglimento

Due anni da Steccato di Cutro, la Calabria non dimentica la tragedia in cui persero la vita 94 persone

Scomposta in lettere disordinate è la parola che ormai non indica più solo un posto geografico. Indica un luogo in fondo alla notte tra il 25 e il 26 febbraio 2023 quando, a un passo dalla salvezza, si spezza sotto il peso di una insostenibile indifferenza la vita di 94 persone, di cui 35 bambini, con la sola colpa di aver inseguito una speranza a bordo di una imbarcazione in legno. Non si contano i dispersi.

Quella parola scomposta, che non può e non deve smettere di scardinare ogni certezza che non sia sostenuta dalla verità della storia, è Cutro. La pittrice reggina Tina Parisi si fa interprete di questa tragedia senza fine dei nostri tempi con un quadro che interroga e scombina tutto quanto non fa rima con umanità, come fa il suo pennello con quelle lettere. Un fiore sbocciato con il suo colore rosso fluttua nell’azzurrità del mare e al contempo irrompe in quel disordine per ricordare che, senza cancellare quel passato ma solo tenendolo bene a mente, un futuro di armonia, bellezza e vita restano possibili.

Provenienti da Afghanistan, Pakistan, Iraq, Siria e Somalia, oltre un centinaio di migranti erano a bordo del caicco Summer Love. Quella notte di due anni fa erano ormai vicini alla costa di Steccato di Cutro, nel crotonese. Ma invece dell’approdo, il naufragio e senza che alcun soccorso tempestivo giungesse per contenere la tragedia, la paura, la disperazione. Ancora il sole non era sorto. Sarebbe sorto ma quella notte non sarebbe ugualmente finita.

Mediterraneo, gli invisibili

L’opera impreziosisce la sua personale “Mediterraneo, gli invisibili”, approdata adesso, nell’ambito delle Giornate Pretiane, nell’aula Mostre Alfonso Frangipane del liceo artistico Preti-Frangipane di Reggio Calabria, dove la stessa artista ha insegnato dopo essere stata allieva proprio del maestro Alfonso Frangipane.

«Ho sentito l’urgenza di fermare quella storia sulla tela perché, in fondo, è la nostra storia. I migranti arrivano da lontano, a volte hanno anche dei tratti anche fisionomici diversi, portano una storia e una cultura diverse. Eppure sono persone e, purtroppo, occorre ricordarlo visto che non riusciamo a fissarli, ci sfuggono, sfuggono alla nostra coscienza come alla nostra memoria. Per questo restano invisibili».

Dopo l’esposizione lo scorso gennaio all’ex Convento dei Minimi di Roccella Ionica, adesso la mostra, di cui cura l’allestimento Antonella Aricò, anche con altre opere che raccontano il naufragio dello scorso giugno a Roccella Ionica, resterà visitabile fino al prossimo 22 marzo, dal lunedì al venerdì, dalle ore 09 alle 13 (sabato dalle ore 09 alle 12 e domenica chiuso) e nel pomeriggio, solo su prenotazione chiamando al numero 3939780197.

… e intanto nel Mediterraneo ancora si muore

Un punto luce nella notte più buia. È il balsamo dell’arte che, pur non potendo riportare in vita, può rendere un pensiero insostenibile un richiamo ineludibile della coscienza e della memoria, le sole a poter salvare dalla morte già consumata, la prima, e da quelle evitabili in futuro, la seconda.

Un contributo alla memoria che non cede all’oblio mentre nel Mediterraneo si continua a morire. Save the children ha denunciato che circa 120 minori sono morti o risultano dispersi nel Mediterraneo solo nell’ultimo anno, dal gennaio 2024 al gennaio 2025, su un totale di poco meno di 2400 persone.

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